PURITY RING (Montreal + Halifax, Canada)
Side project di Corin Roddick dei Gobble Gobble, qua affiancato alla voce da Megan James. Già piuttosto chiacchierati nel 2011 che li ha visti rilasciare tre brillanti tracce, il duo combina gli elementi portanti dei generi più sotto i riflettori dell’hype da blogosfera negli scorsi anni (la solita chill-wave su tutti) per rielaborarli in nuova luce sperimentale à la Gang Gang Dance. Di nuovo future pop, se vogliamo.
NIKI & THE DOVE (Stoccolma, Svezia)
Altra certezza facile stando anche solo al fatto che, prendendo come fonte il preorder iTunes dell’omonimo debutto in uscita il 14 maggio, saranno soltanto due le tracce a farne parte che già non hanno fatto un giro per il web. Pop su piano etereo, dominio delle percussioni, Florence e la foresta.
THE HISTORY OF APPLE PIE (Londra, UK)
Gli Yuck han speso ottime parole per questi ragazzi e sarebbe quasi stupido non fidarsi di chi uno dei migliori debutti degli scorsi 365 giorni l’ha messo a segno davvero. Sono anche loro di Londra, vantano un membro in più degli Yuck ma con gli Yuck condividono sia l’idea di formazione classica chitarre-basso-batteria che un’attenzione per il late-’80s rock di matrice sia americana che inglese. Eppur le probabili influenze toccano oltre che i soliti Pavement e My Bloody Valentine, pure i girls groups dei ’60 e la lettura pop da C86. Per cui, giocando coi generi, melodic lo-fi noise pop con due cucchiaini extra di zucchero potrebbe andare. Niente di così nuovo ma così buono che poco importa.
GRIMES (Montreal, Canada)
All’anagrafe Claire Boucher da Montréal, è l’unica qua sotto focus ad aver qualcosa di più sostanzioso di uno o più EP all’attivo, e si parla di due discreti album, ‘Geidi Primes’ e ‘Halfaxa’. Ma va nominata perchè è lei stessa a dichiarare il prossimo ‘Visions’ come suo vero e proprio debutto. E perchè la sfrontatezza con cui gli attribuisce l’etichetta post-internet ci gasa.
WINTERCOATS (Melbourne, Australia)
Pop orchestrale da camera, i pedali loop, tutta una serie di strumenti ma innanzitutto la maestria col violino. È australiano, si chiama James Wallace, ha già in curriculum non soltanto un EP e qualche canzone sparsa ma pure presenze di supporto ad artisti del calibro di Beach House e How To Dress Well. Dategli pure del nuovo Owen Pallett.
LANA DEL REY (New York, USA)
Che Elizabeth Grant, gli strascichi di ‘Video Games’ e la faida aperta tra fanboy estremisti ed altrettanto organizzati detrattori siano tra i pochi meme dell’internet destinati non solo a sopravvivere al cambio d’anno ma pure plausibilmente a starci addosso fino al 2013 è cosa da ammettere anche se chi scrive sta fra quegli haters. Che poi magari uno finisce che si ricrede, mica è già tutto detto.
MARIA ANTONIETTA (Pesaro, Italia)
“Se siete rimasti orfani delle ‘cantantesse’ italiane dei ’90, accoglierete come una benedizione questo disco e saluterete la venuta di Maria Antonietta come una boccata d’aria fresca nell’attuale ed esigua scena di cantautorato al femminile. La si aspettava da tempo, non rimane ora che godersi l’effetto che fa.” Che quando le note stampa son fatte bene vanno citate. Esce il 6 Gennaio e di aspirine ne avrete buttate giù a sufficienza per farne il primo ascolto dell’anno.
BROTHERS IN LAW (Pesaro, Italia; la nuova Seattle evidentemente)
Nella nuova formazione a tre con la recente aggiunta di Andrea ‘Guagno’ Guagneli (già nei Last Europa Kiss) come battipentole. Sono i Crystal Stilts di noialtri, qua li abbiamo già più volte inseguiti dal vivo e dovreste fare altrettanto che comunque son sempre per strada e in Febbraio arriva roba nuova. Per i meno attenti, in organico c’è pure Nicola dei Be Forest.
? IL TRIANGOLO (Luino, Italia)
ALTRI: Memoryhouse (CAN), Fear Of Men (UK), Friends (USA), Young Dreams (NOR), Fanzine (UK), Young Magic (USA), Alt-J (UK), Azealia Banks (USA), Crushed Beaks (UK), A$ap Rocky (USA), Pushy Parents (SVE), Sulk (UK), Lockets (USA), 2:54 (UK), Dust (ITA).
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