LotusFlow3r/Minneapolis Music/Elixer
Prince
Voto:
Casa discografica: NPG Records
Anno: 2009
Non è frequente che un tipo come Prince lasci passare due anni dall’uscita di un suo nuovo lavoro. Non a caso, questa volta l’attesa è stata colmata da un triplo cd contenente Elixer, Lotusflow3r e Minneapolis Sound (ci esimiamo dall’elencare le particolari modalità di distribuzione passate in rassegna in questi mesi, che distraggono dalla sostanza musicale).
In realtà , all’interno del trittico, i dischi del genio della musica americana sono “solo” due, perché Elixer (il primo in scaletta nel cd pack peggiore del mercato discografico, con una grafica degna di un invito da discoteca) è stato affidato alla sua nuova protetta Bria Valente, ugola abile e suadente, con un’immagine a metà strada fra Sade e Beyoncé. Il disco in questione appare ahinoi abbastanza omologato rispetto alle recenti produzioni nu soul e, malgrado sia suonato/programmato con qualità da Prince stesso e la sua band, non offre molti episodi da ricordare. Tra questi, l’andamento jazzy di All this love, la melodia tanto anni 70 di Something you already know e l’interpretazione di Kept woman, che riporta alla luce quella And God created woman del mentore di Bria, datata 1992. In chiusura, nel lento vintage che intitola il cd, ecco anche i vocalizzi di Mr. Purple Rain, quasi a volerci dire che adesso tocca a lui.
Ogni fase musicale di Prince è affascinante. Molti di voi si chiederanno: che sound hanno le nuove uscite? Rock, pop, soul, funky, fusion, ambient o tutto insieme? Per non confondere le cose, questa volta Prince ha spaccato in due tronconi la propria metodologia di lavoro; Lotusflow3r è un disco tutto suonato da musicisti (lui compreso ovviamente), Mplsound è invece pressoché elettronico, creato in tutta solitudine dal nostro; tripudio di drum machine, sintetizzatori e quant’altro, un vero amarcord anni ’80. Ma è il “fiore di loto” il disco migliore del lotto. Il disco dove Prince suona la sua electric guitar con un’ispirazione sempre sopra la media, piazzando qua e là assoli taglienti e incisivi. Malgrado lo strapotere dello strumento nella maggior parte dei brani, Lotusflow3r è un album cangiante, con variazioni di mood accattivanti e alcune sorprese. Se l’intro e la chiusura sono affidati a due pezzi strumentali che ricalcano le esplorazioni fusion di The Rainbow Children e se Feel Good, Feel Better è il classico funkettone che non guasta mai, si apprezzano da subito il rock strampalato e creativo di Boom, la bella cover sixties di Crimson and Clover, i cambi di tempo di Wall of Berlin e il trance-blues di Colonized Mind, farcito di intrecci chitarristici psichedelici. Ma non è tutto qui; Love Like jazz” sa smorzare l’energia con gran classe, il sound dell’ancheggiante $ convince al primo ascolto e ancora il rock, stavolta quello più duro e cazzuto del T.A.F.K.A.P. anni ’90, rivive in Dreamer, che parte omaggiando il Jimi Hendrix di Woodoo Chile. In mezzo a tutto, come spartiacque, lascia increduli la strumentale 77 Beverly Park, capitolo inedito anche per l’ecletticità di Prince, dondolìo di chitarre acustiche a pennellare un affresco di Mediterraneo che pare opera di uno Julio Iglesias in vacanza nel centro Italia.
Inserendo Mplsound nel lettore, le impressioni cambiano di netto. Sembra d’un tratto tutto più finto, dove Prince torna ad essere un’entità -senza età (ha davvero 51 anni?!) più che un uomo. Vocine pitch “genietticamante” modificate, suoni plasticosi, claphands e sovraincisioni a dismisura, hanno bisogno di un po’ di tempo per essere metabolizzati tutti insieme. Si ha come il desiderio di tornare a Lotusflow3r… Superata la prima fase di impasse, si capisce che, seppur in modo diverso, ci sono anche qui alcuni momenti felici. A spiccare Chocolate Box (di cui è stato appena realizzato un video), canzone sincopata, sexy e tecnologica, che vede un Prince in grande spolvero alle tastiere e alla voce. Già , la voce del principe…com’è? E’ ancora intatto il suo falsetto? Sì: è perfetto e lo sfoggia nella dolce You’re Gonna See Me, in cui dimostra che sa ancora scrivere melodie riuscite con estrema facilità . L’interesse sale nuovamente anche nella curiosa e sospesa Valentina, dove per dichiararsi apertamente a Salma Hayek, il folletto si rivolge niente meno che alla figlia dell’attrice (il principe ri-cerca moglie?)! Piace anche il piglio cool-funk dell’ossessiva jamOld school company e la spassosa No More Candy for You, imbastita in quattro e quattr’otto su un semplice giro rock n’ roll ma che evoca la freschezza perduta di gioiellini comeBaby I’m a star. Il resto di Mplsound è mestiere senza cadute di stile ma anche senza acuti, in fondo trascurabile perché troppo simile a certe cose presenti tra i solchi dei tripli Crystal Ball o Emancipation, di oltre 10 anni fa. Complimenti a Prince per averci consegnato il suo capitolo più riuscito degli ultimi anni, nel complesso una spanna sopra a Planet Heart, Musicology e 3121. da delrock.it
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