ERA RICOVERATO ALL’OSPEDALE A LA JOLLA, IN CALIFORNIA
Addio a JJ Cale, autore di Cocaine
Il chitarrista e autore aveva 74 anni. Ha scritto brani portati al successo da Clapton, Santana, Lynyrd Skynyrd
Un suono tipico, quasi pizzicato, sempre morbido sulle corde della chitarra, che fosse acustica o elettrica. Una voce quasi timida, sussurrata, e una vena creativa felice anche se poco nota tra gli appassionati con il suo nome, perché le sue canzoni più conosciute sono state portate al successo da altri. A 74 anni è morto allo Scripps Hospital di La Jolla, in California, JJ Cale, chitarrista e cantautore, autore di successi Cocaine e After Midnight, hit «attribuite» alle esecuzioni più decise ed elettriche di Eric Clapton, che considerava Cale oltre che un amico, un vero e proprio maestro, come del resto Mark Knopfler, Neil Young e molti altri musicisti blues e rock. L’annuncio ufficiale è dato dal sito del musicista sulla cui homepage si specifica «non sono necessarie donazioni, ma poiché era un grande amante degli animali, potete fare donazioni al ricovero per animali più vicino a voi» per ricordarlo.
JJ Cale e Eric Clapton sulla copertina di ‘Road To Escondido’
CON CLAPTON – JJ Cale e Clapton avevano suonato insieme più di una volta e nel 2006 avevano inciso l’album Road To Escondido. Erano tornati in sala d’incisione nel 2012 per registrare una canzone inedita di Cale, Angel, inserita poi nell’album di Eric Clapton, Old Sock, pubblicato nella primavera di quest’anno. Ma l’elenco dei brani firmati da JJ Cale poi ripresi da altri artisti comprende anche Sensitive Kind (Santana), Call me Breeze e I Got the Same Old Blues (Lynyrd Skynyrd), Cajun Moon (Randy Crawford), Bringing It Back (Kansas), I’d Like to Love You, Baby (Tom Petty).
La cover di ‘Okie’ pubblicato nel 1974
LA SCOPERTA – Nato a Oklahoma City, cresciuto a Tulsa, non aveva trovato successo immediato come musicista. In quella città dell’Oklahoma lui e altri, negli anni Sessanta, avevano sviluppato uno stile che mescolava il blues e il country, il jazz, il rockabilly. I critici lo avevano denominato, appunto, Tulsa Sound ma quel suono tra tex mex e blues non era certo destinato a conquistare le chart. Tanto che JJ se ne era andato a Los Angeles a lavorare come tecnico del suono senza aver mai inciso un album. La sua «scoperta» si deve proprio a Eric Clapton che nel 1970 fece conoscere una canzone di JJ Cale, After Midnight. E fu soltanto dopo quel successo che Cale ottenne un contratto per incidere, nel 1972, il suo primo album Naturally, dove compariva, oltre che After Midnight, anche un’altra sua grande canzone Magnolia. Ne avrebbe realizzati altri 13 (l’ultimo, Roll On, nel 2009) più un live, ma senza mai salire fino ai primi posti delle classifiche… in proprio. Un’altra sua famosa canzone Cocaine, incisa nel 1976 nell’album Trobadour, funzionò eccome in tutto il mondo nella ben più vigorosa versione dell’amico Clapton. JJ Cale ha proseguito la carriera negli anni rimanendo sempre fedele alla sua ispirazione, al suo stile con le radici nel Tulsa Sound, con la fama meritata di autore di culto per molti musicisti e appassionati, ma sempre distante dai riflettori riservati alle rockstar.
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