Non c’è niente da fare, quando gli americani decidono di organizzare qualcosa per una buona causa ci riescono sempre alla grande. Va da sé che un evento nato per raccogliere fondi debba avere un cast se non stellare, per lo meno di grandissimo spessore e, come accaduto già in molte altre occasioni, quello presente al Madison Square Garden di New York il dodici dicembre dello scorso anno aveva tutte le carte in regola per risultare uno dei più suggestivi della recente storia della musica.
Il doppio album, arrivato da pochi giorni nei negozi di dischi e presente da un po’ su iTunes, non poteva chiaramente racchiudere l’intera esibizione, durata la bellezza di sei ore, quindi si “limita” a contenere ventiquattro brani scelti tra quelli di ogni gruppo salito sul palco: in alcuni casi (Rolling Stones, Eric Clapton) i brani selezionati rappresentano l’intera esibizione degli artisti, mentre per i set più lunghi le scelte sono cadute su brani che potranno accontentare alcuni e deludere altri,ma in casi come questi sono cose a cui non si fa certo caso. Tra gli highlight assoluti, senza dubbio vanno inserite le performance sopra le righe degli stessi Stones, la classica energia della E Street Band di Bruce Springsteen e lo splendido duetto Waters/Vedder, forse il momento più alto della serata insieme alla “reunion” dei Nirvana in compagnia di Sir Paul McCartney, mentre totalmente inaspettato rimane il ritorno su un palco dopo quasi cinque anni di Michael Stipe, apparso un po’ invecchiato ma sempre molto intenso in compagnia di Chris Martin. È vero, i dischi non si vendono più da tanto tempo, ma ogni tanto un’eccezione andrebbe fatta…
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