Questo quanto riportato dalla nota critica musicale sul suo blog “on the road” su lastampa.it
Broadway, lo Spiderman rinnovato
ora è premiato pure dalla critica
Musiche degli U2, spettatori in aumento – tutti contenti
New York
Se passate da New York, non perdetevi questo Spiderman – Turn Off The Dark che si offre in scena al Foxwoods Theatre, nel cuore fibrillato di Broadway. Sta in cartellone dal 16 giugno e ha un dovere da rispettare: per ripagarsi dei 75 milioni di dollari che è costato nel suo allestimento conclusivo, dovrà continuare le sue recite per un lunghissimo numero di anni, sperando di riempire sempre le 1.900 poltrone che affollano platea e galleria. Non sarà facile, anche se molti dei musical di Broadway hanno la solida abitudine di durare almeno un decennio senza nemmeno soffrire di artrosi; non sarà facile, soprattutto dopo le mille polemiche, e beghe, e cambi di regia e quant’altro, e dopo innumerevoli incidenti sparsi nell’allestimento e nelle prove aperte, regolarmente registrati da cronache molto severe, che hanno avuto in prima fila i critici dei grandi quotidiani americani. Ma tanta cattiveria è stata utile, perché il nuovo regista dello show, McKinley, ha spazzato via le artificiose ricostruzioni del mito greco di Arachne e ha rituffato l’uomo ragno nella sua più comoda versione del fumetto, facendolo volare sulla testa degli spettatori come un fascinoso acrobata interprete del Bene che lotta e vince contro il Male.
Mezzo milione di spettatori in appena tre mesi sono un numero confortante per questo show che già si è infilato senza sgomitare nella storia ufficiale di Broadway: è il musical più costoso d’ogni tempo, è quello che ha avuto il più alto numero di anteprime (ben 180), e ha fatto il record d’incassi nella prima settimana, con 1.588.515 dollari.
Tuttavia è chiaro che alle spalle dell’interesse che l’Uomo Ragno si è preso da subito, è che lo show è costruito sulle musiche degli U2, o comunque di Bono e The Edge: ad ascoltarle a teatro non fanno poi una grandissima impressione, anche se la cifra compositiva della band irlandese è immediatamente riconoscibile, e però sono gradevoli, ben costruite, armonizzate a dovere.
Ma alla fine la ragione più consistente per la quale val la pena di andarci, al Foxwoods, è che a vederlo si finisce per tornare allegramente bambini. Le peripezie aeree di Spiderman sono affascinanti più delle magie dei trapezisti d’un circo che sfidi Newton. E’ il musical, gente, quello che la tv nemmeno si sogna.
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