Marianne Faithfull è entrata bene nello spazio profondo della vecchiaia, con molta voglia di fare e incidere. Dice che non può comportarsi altrimenti, visto che non ha messo da parte abbastanza denari quando era una giovane cicala negli anni d’oro del rock; e chissà se è vero o solo un vezzo, quello che importa è che gli album escono a cadenza più regolare rispetto a una volta, e valgono sempre.
Questo lo ha prodotto Hal Willner, lo stilista di fiducia, che ha ripreso il gusto del precedente Easy Way, Easy Go ma non l’idea di far duettare la signora con amici e ammiratori. No, questa volta Marianne è sola, con la sua voce avvelenata, pensieri meno depressi del solito e un repertorio che alterna in maniera quasi matematica brani originali e vecchie cover volentieri oscure. La premiata coppia ha fatto di meglio in passato ma quando indovinano la canzone giusta è sempre una delizia; e può essere un emozionante Lesley Duncan dal profondo della storia pop (Love Song), una Carole King che avrei giurato di ricordarmi solo io (Goin’ Back, la facevano Dusty Springfield e i Byrds) ma anche qualcosa di più nuovo, come l’ammaliante The Stations che apre il disco – una ballata di Greg Dulli e Mark Lanegan che sembra scritta apposta per la tormentata anima della signora.
L’album è stato registrato a New Orleans, “perché gli studi costano meno”, e quindi va da sé che ci siano Dr. John come esecutore e Allen Toussaint come autore. Suonano anche Lou Reed alla chitarra, il vecchio eroe alternativo Wayne Kramer e in un angolino Hal Willner, che brano dopo brano ricama samplings senza farsi troppo notare. Bei colori elettroacustici, ogni tanto misurati archi; e siccome siamo a New Orleans, capita che Marianne abbandoni il romanticismo mélo che tanto le piace per sferzanti guizzi rhythm and blues.
delrock
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http://www.rockol.it/news-202581/Concerti,-Vasco-Rossi–dal-vivo-a-San-Siro-in-giugno.-Nuovo-album-il-29-marzo
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http://www.rockol.it/recensione-4501/Marianne-Faithfull-HORSES-AND-HIGH-HEELS
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grazie Generale Lee ,ma rockol oramai lo consideriamo come Novella 200o o Chi ,w busca e jam! e W Il Vasco anche se ,ora che scrive per le parrucchiere dei talent, l’e’ un po’ schupa’ ,non credi? rock on
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……claro que sì!….rockol l’è andà…. ma la notizia del blasco l’ho trovata lì,…4 san siro son sempre 4 san siro, cioè tanto a livello di pubblico…..cmq contrariamente agli altri anni penso che non lo andrò a vedere………
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