Antlers, il nuovo album sarà … electro
Sono in studio ormai da settembre gli Antlers per lavorare al nuovo album, decisamente importante per loro perché segue un mezzo capolavoro, ‘Hospice’ (2009), che gli ha conferito fama, stima e successo. A quanto pare, però, il nuovo materiale sarà decisamente distante dalle atmosfere depresse e cupe del predecessore.
E’ il frontman e songwriter Peter Silberman a parlarne in un’intervista a ‘Pitchfork’, che per lunghi tratti indaga per l’ennesima volta sul rapporto tra l’artista e le sue vecchie canzoni, così personali ed introspettive, e su come questa relazione abbia subito una metamorfosi dopo che le stesse sono diventate di pubblico dominio.
Per fortuna lo stesso articolo ci dà anche qualche interessante dritta su come sarà il disco nuovo che, si dice, dovrebbe essere pronto per maggio. Sieberman lo definisce testualmente “an electronic, grooving record” spiegando che “negli ultimi due anno abbiamo ascoltato molta musica elettronica, roba come Portishead, Boards Of Canada, Dirty Three, Low [anche se Low e Dirty Three non è che siano propriamente elettronici, ndr]. Non ho più sentito i Neutral Milk Hotel tanto quanto lo facevo quando avevo 19 anni [ora Peter ne ha 24].”
“Per qualche tempo ho pensato che lo step più logico fosse scrivere un concept-album molto molto triste, una sorta di post-‘Hospice'”, continua Sieberman. “Ma mi faceva sentire disonesto, quindi ho deciso di abbandonare l’idea, e da allora mi sono sentito decisamente meglio. Per molti versi, questo disco è di più facile ascolto rispetto ad ‘Hospice’, lo si può suonare senza pensare che debba per forza essere un’intensa esperienza emotiva. Ma potrebbe comunque esserlo, a un livello meno superficiale.”
‘Pitchfork’ cita alcuni titoli di lavorazione, come ‘Parentheses’, che a un ipnotico loop di batteria sovrapporrebbe abbondanti dosi del falsetto di Sieberman, o come ‘French Exit’, che avrebbe un outro tropicalista, o ancora ‘Hound’, definita “umorale e essenziale”.
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