Francesco Piu Trio
Voto: Â 4 STELLE
Casa discografica: Groove Company
Anno: 2010
Gli appassionati di Blues ormai conoscono Francesco Piu, avendo egli calcato i palchi di tutti i principali festival blues italiani, da Rovigo a Narcao dove gioca in casa, passando per Pistoia, solo per citarne alcuni. Alla formula one-man-band, che lo ha portato a rappresentare l’Italia all’edizione 2009 dell’International Blues Challenge negli Stati Uniti, ha da qualche tempo iniziato ad alternare una proposta in trio, forse stanco di fare l’hobo solitario o per la nostalgia dei tempi iniziali in cui guidava i Blujuice.
In realtà le possibilità espressive si ampliano di molto quando non è solo a sostenere la scena e l’apporto dei due validi partner che lo affiancano nel trio, Davde Speranza all’armonca e Pablo Leoni, batteria, percussioni e washboard, oltre a rendere più variegata la struttura musicale, esaltano le qualità chitarristiche di Piu. Il trio ha inizato a funzionare da subito vista l’eperienza già maturata precedentemente dai tre nelle rispettive carriere ed ecco quindi un disco a suggelare il nuovo sodalizio, registrazione di un concerto a riproporre fedelmente la dimensione live and direct, con la quale i nostri hanno estrema familiarità .
Live at Amigdala Theatre, registrato il 19 maggio 2010, propone un set di circa 70 minuti con 12 pezzi che spaziano dal songbook blues più arcaico, Robert Johnson, Little Johnny Taylor, Sonny Boy Williamson a quello più moderno che riprende Eric Bibb o Keb’ Mo (ben 3 titoli), suddividendo equanimemente slow ad effetto a pezzi più trascinanti. Tra questi sono particolarmente riuscite Sticks And Stones, Don’t Start Me Talking, Am I Wrong o Train to Narcao, uno degli unici due pezzi già presenti nel disco solista Blues Journey del 2008. Se però è (relativamente) facile andare a bersaglio alzando il tasso adrenalinico, ben altra storia è fare centro rallentando e scendendo in profondità . Ed è qui che Piu, Speranza e Leoni mostrano di che pasta sono fatti, confrontandosi con tre pezzi importanti che potrebbero mettere k.o. l’artista sprovveduto che tenta l’azzardo e viene scoperto. I ragazzi invece hanno le carte giuste in mano e le sanno giocare bene, una versione southern’ di Motherless Child, che più hot non si può, la ripresa di All Along The Watchtower, lontana sia dall’originale di Dylan, che dalla mitica versione di Hendrix o delle altre decine di cover di questo pezzo, sembra essere un outtake di Ry Cooder ai tempi di Paris, Texas; fenomenale. Analogo discorso per Barcarolle di Tom Waits, uno strumentale viaggio crepuscolare di rara intensità emotiva.
Francesco Piu si conferma il fine talento chitarristico che è, ma ormai anche Davide Speranza si segnala per essere un armonicista maturo e preparato con il giusto senso della misura. Pablo Leoni, con le sue percussioni essenziali e a tratti originali, permette ai due solisti di muoversi con libertà sui binari senza tempo del blues.
Sintetizzando con il titolo di una canzone di Little Walter: Blues With A Feeling.
(Francesco Più Trio suoneranno il 27 novembre al Bloom di Mezzago, nell’ambito di Bloom In Blues, in concomitanza con l’uscita dell’album su iTunes).
Flavio Bricchi
DELROCK.IT
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