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Aloisio said in Maggio 25th, 2010 at 10:52

Black Keys, il ritorno

(da sentireascoltare.com)
BROTHERS
Black Keys

Non si fermano più Dan Auerbach e Patrick Carney: dopo un 2009 che li ha visti dediti a progetti solisti (Dan), band parallele (Patrick) e progetti alternativi (il controverso Blakroc), neanche il tempo di riprendere fiato ed ecco Brothers, sesto album a firma The Black Keys. Probabilmente il loro lavoro più soul, a partire dal suono, caldo e sfrangiato, distorto come certi sentimenti quando la temperatura si fa troppo elevata. Un suono, consentitemi, vintage che più vintage difficilmente si può, pur con tutta la voglia di lanciare sfide alla contemporaneità con quei fuzz che si spampanano e confondono tra le tastiere, grattando la pancia antica ma viva della bestiolina blues-rock.
Il risultato è una psych melmosa e vibratile (Black Mud), i piedi comunque ben piantati tra magagne terrene anzi viscerali (She’s Long Gone, Too Afraid To Love You). C’è Mike Neill a dirigere la sala d’incisione, che già aveva ben lavorato nel buon Keep It Hid (il suddetto esordio solista di Auerbach), anche se a Danger Mouse viene concesso di salutare l’auditorio producendo il singolo Tighten Up, non a caso una delle tracce più disinvolte della scaletta. I cui pezzi pregiati sono appunto quelli che azzeccano la miscela più stordente tra rigurgiti sixties e spasmi acidi di varia natura, come quella Go Getter che centrifuga soul, psichedelia funkadelica e hip-hop, o quella The Only One che spalma fregole Marvin Gaye su un tapis roulant non indenne da perturbazioni wave.
Se poi vogliamo parlare di scrittura, i ragazzi se la cavano piuttosto bene, sono lontani dall’aver esaurito la vena, trovandosi a loro agio soprattutto con le ballate (Ten Cent Pistol, I’m Not The One, la stupenda These Days) ma regalandoci anche un paio di graffi niente male (Howlin’ For You, Next Girl), per poi tornare a concedersi l’antico vezzo della cover con Never Gonna Give You Up del soulman Jerry Butler. Ben fatto, Pat & Dan.

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