Gothic Road
Jackie Leven
Voto di delrock.it 3 stelle
Casa discografica: Cooking Vinyl
Anno: 2010
Jackie Leven è uno che pubblica molto ma, se glielo dite, lui obietterà che i Beatles ai tempi belli pubblicavano di più, e provate a spiegargli che i 60 sono finiti e le vendite, ehm ehm, non sono proprio uguali. Comunque è giusto un’osservazione, non una critica, perchè Jackie è una fucina di idee e uno che non si accontenta, e i suoi album (uno all’anno ma anche di più, fra archivi e pseudonimi) sono quasi tutti interessanti. Quest’ultimo, per esempio, è una cruda foto dei tempi che viviamo scattata con la macchina analogica che Leven usa da sempre: un violento bianco e nero in cui la più scabrosa realtà si mescola con paradossali fantasie, sull’onda di ballads spesso malinconiche e solenni, con risonanti chitarre ma non solo, con un’ampia tavolozza strumentale.
“Noi percorriamo due strade,” spiega Leven, “la Royal Road e la Road Of Poverty and Death. Quando le sue vie si incontrano, allora siamo sulla Gothic Road.” Non sono certo di aver capito ma gli echi che i brani riflettono non lasciano dubbi: è un disco su tempi bui, di povertà e disperazione, di sofferenza e dignità violata, e una canzone può lenire il dolore ma meglio ancora diffondere il messaggio, e spingere a una più attenta considerazione dei fatti, a non accettare passivamente ciò che qualcuno vuol farci credere sia “il destino”.
“Sangue” è una parola che ricorre spesso, “morte” un’altra, e nero pare il colore del cuore di chi canta, come quello dell’amata in My Lost Blonde; cupe meditazioni che per fortuna trovano aria e ali di speranza quando la fantasia si sbriglia e sequestra una Cadillac color argento a John Paul Getty, rievoca spassosamente un tour in Germania o riunisce nella medesima canzone Patsy Cline, Joan Crawford e Tilda Swinton.
Il cast è fatto di nomi noti (Michael Cosgrave, David Wrench, Kevin Foster) più apprezzabili cameo, a cominciare dal mitico Ralph McTell che canta e suona in Cornelius Whalen, rievocazione di una fiera marcia popolare dal Nord Est a Westminster nella Gran Bretagna di un altro periodo buio, 1936.
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