Ultimi biglietti disponibili per l’attesa anteprima di “Ferrara sotto le Stelle†in programma questa sera alle 21 presso la sala estense di Ferrara (ingresso a 15 euro).
Violinista e polistrumentista, cantautrice e collaboratrice di artisti come John Mellencamp, Simple Minds, David Bowie, Yann Tiersen,  Iggy Pop e Eels, Lisa Germano è una delle artiste contemporanee più influenti, prolifiche e appassionate degli ultimi 20 anni. Dopo anni di assenza, torna in Italia nell’ambito del tour europeo che la vede dividere il palco con Philip Selway, batterista dei Radiohead, che in queste date presenterà il suo primo album solista.
Due grandi artisti per un concerto da non perdere.
Lisa Germano inizia la sua carriera nel 1987 come violinista al fianco di John Mellencamp con cui collaborerà per i successivi sette anni. Nel 1991 pubblica il suo album d’esordio On the Way Down From the Moon Palace nel quale suona tutti gli strumenti.
Il disco attira l’attenzione della Capitol che le pubblica il successivo Happiness. La Germano non è però soddisfatta dalla produzione e rescinde il contratto con l’etichetta per accasarsi con la prestigiosa 4AD Records, per la quale nel 1994 pubblicherà il suo capolavoro Geek the Girl, considerato dalla critica musicale uno dei più importanti dischi degli anni Novanta.
Il successivo Excerpts From a Love Circus del 1996 riceve anch’esso un ottimo riscontro critico nel mondo indipendente. Successivamente Lisa decide  di prendersi un periodo di pausa durante il quale si trasferisce a Hollywood e inizia a lavorare come commessa in un negozio di libri, continuando comunque a scrivere canzoni e a suonare come collaboratrice in altri dischi. Nel 2002 pubblica due dischi di  vecchie canzoni inedite, Concentrated e Rare, Unusual or Just Bad Songs.
Il successivo Lullaby For Liquid Pig è prodotto dalla sua nuova casa discografica, la Ineffable, mentre nel luglio 2006 passa alla Young God (etichetta di Michael Gira, leader degli Swans) con In the Maybe World.
Infine, al termine di un tour mondiale, dopo un silenzio di oltre un anno, Lisa Germano nell’autunno del 2009 pubblica l’acclamato Magic Neighbour, per ora la sua ultima prova solista.
A condividere con la polistrumentista e songwriter statunitense la ribalta della Sala Estense, sarà Philip Selway, batterista di una band a dir poco rivoluzionaria nel modo di fare e concepire musica e nelle dinamiche di approccio al music business come i Radiohead.
Un culto, quello per la band di Oxford, figlio del fermento creato dai primi due album del collettivo britannico (Pablo Honey, del 1992, e The Bends, del 1995) e dall’enorme successo del singolo d’esordio Creep, troppo presto bollato come â€one-hit-wonderâ€, e definitivamente consolidato con l’esplosione di Ok Computer (1997), disco definitvo sul tema dell’alienazione moderna, considerato una vera e propria pietra miliare degli anni ‘90.
A Selway, parte del gruppo fin dal 1986, va dato il giusto merito, diviso in egual misura tra i cinque componenti del gruppo, soprattutto per le intuizioni e le sperimentazioni che compongono i successivi lavori in studio: in Kid A (2000) e Amnesiac (2001) il suono vira, infatti, da un rock classico, a tratti brit a tratti indie, verso sensibilità per la maggior parte elettroniche e talvolta rarefatte, con influenze, tra le altre, di classica contemporanea e free jazz, dove la batteria di Phil si fa spesso ripetitiva e ostinata e viene integrata dallo stesso con programmazioni di drum machine.
Seguendo l’esempio del collega Thom Yorke, al quale va ascritto l’album solista The Eraser (2006), Selway ha approfittato di una pausa nei lavori di composizione e registrazione del nuovo materiale marchiato Radiohead per occupare lo studio della band nell’Oxfordshire e plasmare quello che sarà il proprio esordio solista, che lo vedrà alla chitarra e, ebbene sì, alla voce.
A supportarlo nelle registrazioni la stessa Lisa Germano, che suonerà con lui anche sul palco della Sala Estense, e numerosi altri musicisti (tra cui due componenti dei Wilco) che hanno precedentemente condiviso con lui l’esperienza 7 Worlds Collide, progetto parallelo a scopo benefico al quale Phil si è adoperato alle chitarre, ai cori e, per due pezzi, alla voce. Molto sensibile alle cause umanitarie, il suo nome è stato accostato di recente anche ai movimenti Samaritans e Beat For Peace.
Se vige ancora, secondo fonti autorevoli come NME e Pitchfork, uno stretto riserbo sulla data di uscita, sulle modalità di distribuzione (l’esperienza di vendita on-line ad offerta libera del più recente lavoro dei Radiohead In Rainbows insegna), così come sul titolo dell’album, ciò che è certo è che questo tour e questa data in particolare rappresentano un’occasione esclusiva per assaporare in anteprima il materiale che confluirà nell’imminente uscita discografica e per vedere Phil Selway in un contesto insolito, una ‘chicca’ forse ancora inusuale ma che potrebbe a breve diventare un successo unanime e un evento imperdibile.
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