Romancing the Bone
Betzy
Voto:
Casa discografica: Lady Lovely
Anno: 2010
Nasce nel 2006, grazie ad un viaggio a New York di Fabio Cussigh (voce, organo, percussioni), il progetto Betzy.
Romancing the Bone (Lady Lovely/Audioglobe) nonostante sia italianissimo nelle origini -creato e ideato dallo stesso vocalist insieme al chitarrista Ru Catania-, appare in realtà ispirato dalle atmosfere blues e retrò dell’America più cupa: quella della desolazione, dei marci sobborghi metropolitani, dei bar dispersi di Brooklyn, dove strimpellare canzonette accompagnati da un inesauribile velo di malinconia.
Lo stesso disco è in realtà , come dichiara l’autore, una sorta di concept album, un diario in cui “il giovane peccatore Frank McKlusky, racconta la storia di sé e del suo antagonista, il reverendo Crawford, che ogni giorno cerca di salvargli l’anima e di bere tutto il suo whiskey”.
Ed è proprio il songwriting di Cussigh, così volutamente crudo e scarno, che traduce e al meglio quest’anonima indecisione fatta di speranza, rabbia, delusione, introspezione.
Gli arrangiamenti “vintage” calzano a pennello, tra un elettro-blues simil Beck (Just a Call, Suze K), sonorità garage stile “sixties” (Always in the dog house e Sisters are Better, tra Cream e Hendrix ne sono un esempio), ma soprattutto citando i rumori spinti e viscerali dei primi Kills (Shopgirl, Gay Bar) in chiave futuristica e pseudo synth pop. E’ così che Romancing the Bone traduce in suoni ed emozioni tutto lo sfogo creativo del giovane cantautore, disegnando un album concentrico e al contempo innovativo, fatto di canzoni calde, prepotenti, legate insieme da un unico vero leit motif: la solitudine.
Storie di tresche e maldicenze nelle note di un diario offuscato.
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