Aspettavo questo momento dal 1998, quando i miei genitori per Natale mi regalarono il primo stereo con lettore cd. Insieme al tanto sospirato regalo, spiccava un pacchettino con la carta dorata e le stelline glitterate: dentro c’era †Without you I’m nothing†dei Placebo.
Comincia così la mia “love story †con Brian Molko, Stefan Olsdal, Steve Hewitt prima e Steve Forrest ora, e adesso, dopo tanti anni in loro compagnia, riesco ad andarli a vedere dal vivo.
Un pianeta incandescende prende man mano fuoco: è il preludio dell’esplosione che ci sarà in seguito. Un boato colossale sulle note di apertura di “For what is worthâ€: si alza il telone e sul palco sono già pronti Olsdal e Forrest, rispettivamente alla chitarra e alla batteria; pochi secondi dopo arriva il divino Brian Molko, che manda la folla in visibilio con il suo carisma e il suo “humor†inglese per tutta la durata del concerto. Due ore di schitarrrate rock e colpi di batteria poderosi di brani come “Ashtray Heartâ€, “Battle for the sunâ€, “Twenty years “, “Song to say goodbye†e “Special Kâ€, in cui hanno ballato persino i muri del Palasharp, alternate a melodie soavi, adattissime a scambi di effusioni molteplici, di pezzi come “Because I want youâ€, “Every you every me†e †Special needsâ€. Un concerto col pubblico più variegato che abbia mai visto, dai ragazzini spiccatamente emo ai nostalgici del dark dei tempi d’oro, tutti rapiti dall’affascinantissimo e ambiguissimo Brian, che ha sfoderato anche un italiano quasi perfetto con “No Milano numero tre, no Milano numero due ma Milano numero uno!!â€, e sbeffeggiando i cori del nostrano “Eros Ramazoti†(detto alla Molko maniera), il cui nome ha generato una pioggia di fischi che hanno fatto sogghignare il buon Brian.
Degni di nota la mise total black di Brian, i pantaloni argento di Olsdal e il biondo ciuffo sbarazzino di Forrest, coperto di tatuaggi dalla testa ai piedi. Fine del concerto psichedelica con “Taste in man†dove, sul suono distorto della chitarra di Molko, la band al completo ha ringraziato con un inchino e applaudito tutti i partecpanti all’evento: è la prima volta che mi capita di assistere ad un gesto del genere, che classe. Ottimi musicisti, ottime canzoni e ottima atmosfera. Un ringraziamento particolare va alla coppia (gay) di ragazzi con i quali ho ballato per tutta la durata dello show e a chi ha selezionato i video mandati in onda prima del concerto, “Le petit dragon†è una vera chicca di animazione 3-D….
(Rossella Romano)
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la band al completo ha ringraziato con un inchino e applaudito tutti i partecpanti all’evento: è la prima volta che mi capita di assistere ad un gesto del genere, che classe….
L-AUTORE IN QUESTIONE HA VISTO POCHI CONCERTI O SBAGLIO? ROLLING STONES DOCET… DAL LONTANO 66…
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SI HA VISTO POCHI CONCERTI LO FANNO ORAMAI QUASI TUTTI,BAH!
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ah, ora capisco, la classe alla quale si riferisce e’ quella elementare…
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si ,pero’ la “primina” :-))))
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