Il quotidiano britannico Daily Telegraph, nell’inserto Review, ospita le opinioni del suo critico musicale Neil McCormick su quali siano stati i migliori album del 2009. McCormick afferma d’essere poco certo del fatto che, arrivati a questo punto, abbia ancora un senso cercare d’imporre una lista perché nel mondo in cui viviamo ormai “l’interazione con la musica è diventata molto individualizzata” per la molteplicità di fonti dalle quali possiamo attingere. “Penso che non sia mai stato così difficile definire quali siano stati gli album dell’anno”, scrive, prendendo poi garbatamente in giro i critici “alternativi” che sicuramente cercheranno d’ergersi su un piedistallo indicando gruppi intellettuali come ad esempio i lodati Animal Collective. Al termine del pezzo McCormick afferma: “Quindi quest’anno ho deciso di offrire una lista totalmente personale e soggettiva, basata esclusivamente sugli album che ho ascoltato maggiormente. Non so se li si potrà anche chiamare ‘album dell’anno’, ma se condividete alcuni dei miei gusti e delle mie passioni per la musica, allora non rimarrete delusi”.
The Duke & The King, “Nothing gold can stay” (Loose)
Jamie T, “Kings & Queens” (Virgin)
Arctic Monkeys, “Humbug” (Domino)
Felice Brothers, “Yonder lies the clock” (Team Love)
U2, “No line on the horizon” (Island)
A Camp, “Colonia” (Polydor)
XX, “XX” (Young Turks)
Antlers, “Hospice” (French Kiss)
Gurrumul, “Gurrumul” (Skinnyfish)
One EskimO, “One EskimO” (Little Polar).
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