Interview: xx
Incontriamo Romy Madley Croft e Oliver Sim poco prima del soundcheck del loro concerto milanese dello scorso 18 ottobre. I due ragazzi, soprattutto Oliver, sono stanchissimi per via di un guasto al tour bus che ha molto complicato i loro spostamenti dei giorni precedenti. Le loro risposte comunque possono servire a capire da quali idee di base sono partiti e come hanno lavorato per creare uno dei dischi più chiacchierati del 2009.
Indie-Rock.it – Avete sempre detto che ascoltate un sacco di proposte musicali diverse, ma il vostro disco ha uno stile ben definito. Com’è nata la decisione di avere un certo tipo di suono ben specifico piuttosto che un altro?
Romy – In realtà non abbiamo perso molto tempo per pensare a come avrebbe dovuto essere il sound, perché comunque la nostra idea di base era quella che ci dovesse essere molta semplicità sia nelle melodie che nella parte ritmica; al contempo non avevamo molto dal punto di vista dell’attrezzatura, giusto una piccola tastiera, quindi il suono è una conseguenza di questa nostra idea e della situazione in cui ci trovavamo.
Tra le cose che mi piacciono nel vostro disco c’è l’importanza di ogni singolo elemento, nel senso che il suono è sì molto semplice come avete appena detto, ma ogni singolo elemento ha un suo peso ed una sua importanza per il valore della canzone.
Romy – In effetti è proprio quello che proviamo a fare, diamo molta considerazione a questo aspetto della musica. Personalmente mi piace, quando arriva una melodia, dare ad essa forme diverse provando più soluzioni dal punto di vista dell’arrangiamento, in modo da utilizzare per la canzone quella più adatta.
E poi spesso tra una strofa e l’altra queste soluzioni le cambiate, anche solo leggermente.
Oliver – Il songwriting mio e di Romy secondo me dà proprio la possibilità di fare in modo che il suono risulti come un collage con i diversi elementi che possono essere sistemati in modo diverso ogni volta…
Romy – A me piace cambiare soluzioni, come dicevo prima, e questo deriva senz’altro dal fatto che ascolto tanta musica diversa, come dicevi prima. Non solo è più interessante per noi che lo facciamo, ma rende tale anche l’ascolto. In tutto questo ha comunque molta importanza anche il lavoro di James, che è colui che si occupa di tutto l’aspetto del ritmo, anche lui riesce a pensare a più combinazioni per la stessa melodia e ovviamente la parte ritmica è fondamentale in uno stile come il nostro.
E come decidete tu e Oliver chi canta cosa e come incrociare le vostre voci?
Romy – Semplicemente ognuno di noi due canta ciò che ha scritto e quindi l’unico lavoro che dobbiamo fare da questo punto di vista è fare in modo che ci sia armonia nei momenti in cui si passa dall’una all’altra voce oppure quando cantiamo insieme.
Oliver – Comunque in ‘Night Time’ c’è una parte scritta da me che però canta Romy, proprio perché abbiamo ritenuto che in quel momento ci sarebbe stato meglio un cambio di voce piuttosto che mantenere la mia, quindi comunque abbiamo sempre considerato cosa sarebbe stato meglio per la resa della canzone.
Vorrei sapere qualcosa sulla mia canzone preferita del disco, che è ‘Shelter’, se potete dirmi se ha un significato e com’è nata.
Romy – Non mi piace dare spiegazioni sul significato delle canzoni, trovo che sia bello che ognuno ricavi quello che ritiene ascoltando le parole, e se poi l’artista specifica un significato diverso l’ascoltatore potrebbe rimanerci male. Dal punto di vista musicale è nata come tutte le altre, ovvero provando a combinare la melodia con il ritmo studiato da James, quando la combinazione ci piace decidiamo che da qui si può sviluppare la canzone.
Ma ora che in futuro probabilmente avrete la possibilità di avere tutta l’attrezzatura che vorrete, cambierete qualcosa nel vostro suono, per esempio userete una vera batteria, o per ora pensate di rimanere così?
Romy – Per quanto riguarda l’uso di una batteria vera invece di quella elettronica, dovrà decidere James, è lui, come ho detto, che ha il controllo della parte ritmica, ma credo che lui voglia che si rimanga così perché con la strumentazione digitale ha la possibilità di essere sia più vario che anche più innovativo. Si può sfruttare molto meglio la creatività con l’elettronica.
Per quanto riguarda il live, cosa può aspettarsi la gente rispetto al vostro disco? Vi proponete sul palco in modo simile o fate qualcosa di diverso?
Romy – Quando registriamo in studio, facciamo in modo che tutto ciò che facciamo sia riproducibile dal vivo, quindi le canzoni sono molto simili a come suonano su disco e noi stiamo sul palco in un modo che si accorda con la musica che facciamo, quindi non facciamo salti o cose del genere.
Negli ultimi sei/sette anni, a partire dagli Interpol, molti più gruppi con un mood cupo come il vostro hanno ottenuto l’attenzione del pubblico rispetto a prima. Secondo voi c’è una ragione precisa?
Oliver – Non saprei, forse perché questi ultimi anni sono stati per molta gente più difficili rispetto al passato, però non sono affatto sicuro che sia così, fondamentalmente non saprei dare una risposta.
Stefano Bartolotta
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Michael Stipe of REM was in attendance on the opening night of The xx’s first ever European tour.
The singer watched the show from a private balcony at the band’s recent show Point Ephemere in Paris.
Interviewed by The Sun on the night of the show, singer Romy Madley Croft said she hadn’t met the REM frontman, adding: “I’m not sure I’ll be able to say anything if he comes to say hi. It’s just bizarre he is here.”
Croft went on to to explain that he was not the band’s only well-known admirer, explaining that Courtney Love had left a message on their voicemail.
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XX have cancelled four shows in Europe because of exhaustion.
The band who were forced to play Wednesday’s gig at London’s Village Underground (October 28) without keyboardist-guitarist Baria Quereshi because of “exhaustion”, have gone on to cancel their next four shows to recuperate.
The first to be cancelled was last night’s sold-out show at EKKO in Utrecht, Netherlands (October 29), with their gigs in Luxembourg, Belgium and their first night in Germany also axed.
The band have announced they will be back on the road on November 3 for the show at Frankfurt’s Nachtleben venue.
The XX will play the following:
Frankfurt, Germany, Nachtleben (November 3)
Prague, Czech Republic, Klub 007 (4)
St. Gallen, Switzerland, Theater Palace (5)
Fribourg, Switzerland, Le Transformation (6)
Zurich, Switzerland, Mascotte (7)
Barcelona, Spain, Razzmatazz (9)
New York, NY, Bowery Ballroom (11)
Philadelphia, PA, Making Time at Pure (13)
Washington, DC, DC 9 (15)
Chapel Hill, NC, Local 506 (16)
Atlanta, GA, 529 (17)
Austin, TX, The Mohawk (19)
San Diego, CA, Casbah (20)
San Francisco, CA, The Independent (23)
Sacramento, CA, Sacramento State University (24)
Portland, OR, Doug Fir (25)
Vancouver, British Columbia, Commodore Ballroom (26)
Seattle, WA, Neumo’s (27)
Minneapolis, MN, Triple Rock Social Club (30)
Chicago, IL, Bottom Lounge (December 1)
Toronto, Ontario, Phoenix (2)
Montreal, Quebec, Le National (3)
New York, NY, Webster Hall (5)
Belfast, Ireland, The Speakeasy (15)
Galway, Ireland, Roisin Dubh (16)
Cork, Ireland, The Pavilion (17)
Dublin, Ireland, The Button Factory (19)
Copenhagen, Denmark, Vega (January 15)
Aarhus, Denmark, Vox Hall (16)
Oslo, Norway, Garage (18)
Stockholm, Sweden, Debaser Slussen (19)
Gothenburg, Sweden, Pusterviksbaren (20)
Malmo, Sweden, Debaser (21)
Berlin, Germany, Astra (22)
Amsterdam, Netherlands, Paradiso (February 16)
Brussels, Belgium, AB (17)
Paris, France, Cigale (18)
Brighton, Komedia (March 1)
London, Shepherds Bush Empire (3)
Birmingham, Academy 2 (5)
Manchester, Academy 2 (6)
Leeds, Cockpit (8)
Edinburgh, Studio 24 (9)
Liverpool, Kazimer (10)
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soccia che tour,Stipe poi e’ un buongustaio ………..
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brillano nel firmamento le date italiane
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hai ragione Alien ma in Italia sono appena venuti per un paio di date…….forse per noi troppo presto,sigh
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…posso dirvi che una mia amica era a milano al loro concerto ed era tutto pieno…certo il posto era molto piccolo….!
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come volevasi dimostrare ma torneranno
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