I GOMEZ PER MR BERTONCELLI.E PER NOI?:-))

 

A New Tide

Gomez

Voto: 

Casa discografica: ATO

Anno: 2009

Per una volta il titolo non mente. E’ davvero una nuova marea per i Gomez, che cominciarono su onde alte ormai tanti anni fa (Bring It On, 1998) e piano piano discesero poi fino a trovarsi in secca (Split The Difference, 2004, How We Operate, 2006). Hanno preso una salutare pausa dagli studi, hanno affinato l’arte dei live show e quando hanno deciso questo disco nuovo lo hanno preparato con calma e fantasia, usando al meglio la distanza geografica che da qualche tempo li separa, alcuni di qua alcuni di là dall’Oceano; A New Tide è nato così, da un ripetuto scambio di tracce via mail, e pare di coglierlo (ma forse è suggestione) nell’intarsio complesso delle parti, nei molti strati di suono che vanno a comporre il mosaico e però, qui il segreto, non lo appesantiscono.

Il segreto dei Gomez è la freschezza, che consegna al nostro tempo qualcosa del beat e del folk rock di tanti decenni orsono. Temi orecchiabili, ritmi elastici, un profumato giardino di chitarre acustiche con strane apparizioni di muffe psichedeliche e muschi cantautoriali; e le voci di Ian Ball e Ben Ottewell e Tom Gray che si alternano con naturalezza, corde diverse ma intonate di un medesimo strumento.

La marea dura meno di tre quarti d’ora, come quando la luna era di vinile, e benissimo così; è tutto compatto, stringato, no fillers, e canzoni finalmente da ripetere all’ascolto come Mix, come Little Pieces e Win Park Slope. Ha prodottoBrian Deck, che non a caso aveva già lavorato con i Modest Mouse, fratelli di spirito. Qualche ospite di riguardo, primo fra tutti il cellista Oliver Krauss, ma il gioco lo governano i Gomez, con un piglio e un gusto che si erano perduti ai tempi di In Your Gun.

Riccardo Bertoncelli