Ivano Fossati compie 60 anni.Il compleanno de il Volatore coincide con il quarantennale del suo esordio discografico e il 4 ottobre esce il nuovo album Decadancing, con brani inediti e originali secondo il suo inconfondibile stile. I nostri auguri.
Il cantautore è ancora in grado di scrivere composizioni ispirate, proprio per la sua capacità di mantenere intatta la curiosità e la voglia di ricerca, come ha lui stesso affermato: ‘Parlo di cose che ci toccano. Provo ad affrontare argomenti vetusti con sguardo nuovo e mano leggera, riflettendo sul mio tempo. Non solo transitandoci dentro’.
Dal 1971, anno del suo primo disco come leader del gruppo dei Delirium, con i quali ottiene un grande successo di vendite a Sanremo nel ’72 grazie a “Jesahel”, Fossati ha registrato, fino ad oggi 25 album, ma la sua attività ha spaziato ben oltre.
La sua natura fortemente irrequieta, infatti, e il grande amore per la musica lo portano a cimentarsi in altri campi, come compositore di musiche per il teatro o per il cinema, di recente ha vinto con “L’amore trasparente ” i premi David di Donatello e Nastro D’Argento 2008 nella categoria migliore canzone originale del film “Caos Calmo” di Nanni Moretti. Superando ogni esperienza non appena sia compiuta, per evitare il rischio di fossilizzarsi, continua e sviluppa le sue collaborazioni in varie forme con musicisti e artisti sia italiani che stranieri. Sono in pochi a sapere delle sue incursioni nell’area jazz con Trilok Gurtu, Tony Levin, Enrico Rava, Uña Ramos, Riccardo Tesi, Guy Barker, Nguyen , più nota risulta, invece, la sua attività di compositore per altri.
E’ stato l’artefice del debutto di Anna Oxa in stile punk alla quale ha regalato nel 1978 la splendida “Un’emozione da poco”, nello stesso periodo contribuisce al rilancio di Patty Pravo, dopo un periodo di appannamento, firmando “Pensiero stupendo” premiato dalle vendite. Mina nei suoi ultimi concerti di trent’anni fa recupera due suoi brani “Stasera io qui” e “Non può morire un’idea” e in tempi più recenti “Notturno delle tre” con la partecipazione vocale dello stesso autore. Nei primi anni ’80 ha prodotto Loredana Bertè sfornando memorabili hits come “Non sono una signora” e “Dedicato”, mentre meno riuscito il connubio con Ornella Vanoni, forse interprete troppo sofisticata. Grazie a lui, Fiorella Mannoia con “Le notti di maggio” ottiene il Premio della critica a Sanremo nel 1988, facendo un salto di qualità a livello di repertorio, avvalendosi da allora in poi di firme prestigiose come Riccardo Cocciante, Francesco De Gregori, fino ad arrivare a Pino Daniele, Franco Battiato e persino Ligabue.
Ma la collaborazione più importante rimane quella con Mia Martini, per il suo intrecciarsi tra la componente artistica e sentimentale, un incontro, come ha dichiarato la grande interprete, tra la freccia del sud e la freccia del nord con tanto di scintille! A rileggerlo, oggi, appare una simbiosi d’amore tra due grandi artisti: ‘parole mie che divenivano più sue, spiega Fossati, perché rivestite di uno spessore umano tale da arricchire o completare il significato di ciò che avevo voluto esprimere. Lavorare con Mimì è stato bellissimo e terribile, perché i fatti personali si mescolavano a quelli musicali, come cantante credo che sia la migliore in assoluto’. E i risultati si sono visti, mediante alcuni capolavori che sono venuti fuori: “Danza”, “La costruzione di un amore”, “E non finisce mica il cielo”, brano presentato a Sanremo ’82 e per il quale è stato istituito dai giornalisti il Premio della Critica.
Accanto al tema dell’amore, trattato da punti di vista diversi, c’è anche quello prioritario della fratellanza, cantato mirabilmente qualche anno fa in “Mio fratello cha guardi il mondo”, brano pubblicato dal vivo nel 2004 su cd singolo con i ricavati interamente devoluti ad Amnesty International. Considerata la fratellanza come la più grande attualità che viviamo, ancora più in tempi di emergenza razzismo, la ripropone con toni più vibranti in “Last minute”, gioiellino musicale inserito nella sua ultima fatica discografica.
Dopo Celentano, Zucchero, persino De Andrè, e ultimo Tiziano Ferro, confessa che gli è passata la voglia di scrivere per altri perché una collaborazione insegna sempre qualcosa ma può essere faticosissima. E aggiunge: ‘In quasi quarant’anni di carriera ho ricevuto critiche pertinenti e no. Mi dispiace di essere stato a volte incostante, purtroppo il mio carattere mi porta ad avere entusiasmi fortissimi che durano un tempo determinato. Però devo anche aggiungere che il successo puro, quello commerciale, si costruisce cercando di reiterarsi. Ecco: se c’è una cosa che non ho mai fatto, è stato somigliare a me stesso per più di una volta. E di questo sono felice. Rifarei ogni mio disco’.
(musicalnews)
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