Complici
MUSICA NUDA (Petra Magoni e Ferruccio Spinetti) DEOLINDA
Voto utenti: 5 stelle
Casa discografica: EMI
Anno: 2011
Un bel gioco dura poco, mi era sembrato di capire ascoltando il terzo album di Musica Nuda. Mica vero. Con uno slancio di volontà e fantasia, Petra e Ferruccio hanno ritrovato il piglio giusto e in quest’album suonano divertenti come la prima volta che ci vennero a trovare con i loro abiti musicali succinti, solo una voce fresca e un contrabbasso impiccione.
Hanno scelto la strada più impervia, oltretutto: undici canzoni delle quattordici in scaletta sono originali, a cominciare dal tema che intitola l’album firmato da Carlo Marrale su un testo di Bruno Lauzi – il tema eterno di ciò che resta di un amore finito, un’altra faccia della Chanson des vieux amants (anche quella nel carniere dei due minimalisti). I complici girano tra Pacifico e Sylvie Lewis, Al Jarreau che ha messo i fumetti a Bach (l’Aria sulla quarta Corda) e Max Casacci che ha scritto la notevole Rimando, con il gusto minimale e l’ironia che sappiamo. Giocano con emozioni piccole o grandi, con i ricordi e con l’amore, anche l’Amore; guardano la vita dal buco della serratura, defilati, e quando scrivono in prima persona vanno a zig zag fra testi “dal sapore futurista” (Sentieri strade saluti) e siparietti di cabaret (Professionalità ). Le cover danno il colore finale: un Henry Salvador in francese, un Nino Ferrer fuori di zucca disperato per il suo cane (Mirza), il Lucio Dalla facile e pigliatutto di Felicità .
Nessun dietologo musicale consiglierà mai Musica Nuda come alimentazione principale, sia ben chiaro. Siamo nel campo della piccola pasticceria, del pre dessert, delle friandises; buona però, e senza fare indigestione ne vorremmo ancora.
delrock
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