Il documentario (atipico) per i 50 anni dei King Crimson alla nona edizione del Seeyousound di Torino
Sarà proiettato il prossimo 2 marzo al Seeyousound, In The Court Of The Crimson King: King Crimson At 50. A Torino, al Cinema Massimo MNC, nell’ultimo giorno di questa nona edizione del festival dedicato al cinema a tematica musicale si potrà assistere dunque alla visione del documentario che non ripercorre più di tanto la storia e le varie reincarnazioni della band guidata da Robert Fripp; la pellicola, diretta da Toby Amies, traccia invece soprattutto un profilo psicologico dei tanti protagonisti che si sono avvicendati nei cinquant’anni del gruppo (le immagini sono state infatti raccolte durante il tour tra il 2018 e il 2019).
Robert Fripp è ovviamente molto presente all’interno di questo documentario, in cui si rivedono anche tanti membri storici dei King Crimson, come il compianto cofondatore Ian McDonald, che si scusa con il leader della band per essersene andato nel 1969. Al contrario non sono per nulla tenere le parole di Adrian Belew nei confronti di Fripp.
Ma le interviste, non dei veri e propri ritratti, sono anche quelle ai componenti attuali e tra questi ultimi si vede allora ad esempio il cantante e chitarrista Jakko Jakszyk che in quel periodo sta divorziando dalla moglie Amanda Giles, figlia peraltro del primo batterista e altro cofondatore del gruppo, Michael Giles, anche lui presente all’interno del documentario. Tra gli altri che ci hanno lasciato c’è anche Bill Rieflin, tastierista/batterista morto nel 2020, al quale la pellicola è dedicata, che racconta della sua malattia terminale affrontata comunque durante il tour.
Perché il gruppo funzioni, secondo Fripp tutti devono collaborare per rendere i King Crimson un’entità a sé stante nei live. Quest’idea che si è creata in merito al gruppo è iniziata a partire da In The Court Of The Crimson King, album che ha fatto la fortuna della band agli occhi dei fan, ma che spesso ha portato Robert Fripp ad avere una concezione (a volte eccessivamente) filosofica dei King Crimson, alla continua ricerca della perfezione, senza trascurare la sperimentazione di nuove sonorità e nuovi arrangiamenti e con conseguenti cambi di formazione. Il Re Cremisi adesso ha (oltre) 50 anni ed è sicuramente riflessivo, sa essere ironico (guardare le parole finali di Fripp per credere) e non si fa travolgere dalla nostalgia e dalla voglia di raccontare la sua storia e di rispolverare tanti vecchi video di repertorio. Non si è nemmeno voluto raccontare in maniera cronologica e ordinata come si fa spesso nei documentari, ma ha messo in campo i suoi pensieri.
I fan o chi li conosce da più tempo potranno rimanere sorpresi e dovrebbero essere presumibilmente a loro agio. Chissà se invece chi non li ha mai ascoltati sarà quantomeno incuriosito.
Qui i dettagli per assistere alla proiezione al Seeyousound.
JAMTV.IT
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