È stata rinviata al 24 novembre l’udienza del tribunale civile di Roma al quale si è rivolta la Siae, con un ricorso d’urgenza, per chiedere l’oscuramento dei siti di “secondary ticketing” e il sequestro dei tagliandi in circolazione a causa dei rischi di speculazione sulla rivendita dei biglietti. Dopo il caso del concerto dei Coldplay – con i tagliandi delle date del 3 e 4 luglio a Milano andati `in fumo´ in pochissimo tempo – la Società degli autori ed editori ha deciso di rivolgersi alla magistratura “per tutelare sia i diritti dei propri associati che i consumatori (soprattutto i più giovani), che si ritrovano a pagare anche fino a 10 volte in più i ticket di ingresso sul mercato parallelo”. Qualche giorno fa inoltre la Procura di Milano ha aperto per la prima volta in Italia un fascicolo per verificare la sussistenza di reati penali nella filiera che porta nelle mani dei fan i biglietti, diventati ormai preziosi come gioielli.
petizione — La Siae ha lanciato anche la petizione #noSecondaryTicketing, alla quale hanno già aderito numerosi artisti, da Alessandra Amoroso a Biagio Antonacci, da Claudio Baglioni ad Andrea Bocelli, Tiziano Ferro, Litfiba, Luciano Ligabue, Antonello Venditti, Samuele Bersani, Mario Biondi, Luca Carboni, Francesco De Gregori, Elio e Le Storie Tese, Elisa, Zucchero, Raphael Gualazzi, Jovanotti, Mario Lavezzi, Fiorella Mannoia, Emma Marrone, i Moda’, Mogol, Gianna Nannini, Nek, Gino Paoli, Laura Pausini, i Pooh, Eros Ramazzotti, Francesco Renga, Giuliano Sangiorgi.
bagarinaggio online — Si pensava che con l’avvento della Rete i venditori abusivi di biglietti per gli eventi avrebbero subito un duro colpo, e invece il fenomeno del bagarinaggio è esploso anche sul Web. E con cifre pazzesche. Per entrare in questo lucroso gioco l’investimento è peraltro contenuto: 950 dollari, insomma neanche mille euro. La cifra permette infatti di acquistare (online) il programma che consente di aggirare i limiti di acquisto, fare incetta di biglietti e poi rivenderli a prezzi folli, con rincari anche del 970%. Un esempio è stato il concerto della scorsa estate di Bruce Springsteen a San Siro: secondo anello rosso a oltre 1.200 euro (costava 112), prato a 500 euro (invece di 97). Il sistema, ideato negli Stati Uniti, funziona anche in Italia. Anche se ora è finito nel mirino della Giustizia, con l’Antitrust italiano che ha aperto un’indagine.
come funziona — Una volta caricato il software, il “broker” online si attacca a TicketOne, che in Italia ha le esclusive. In questo modo compra enormi quantità di biglietti con numeri di carte di credito diverse e li rivende sul mercato del secondary ticketing (Viagogo, Seatwave e Ticketbis, le tre principali società che hanno subìto le perquisizioni dell’Antitrust nei giorni scorsi). Ciò che stanno tentando di capire le indagini (non solo in Italia) è se le società che vendono per prime i biglietti facciano abbastanza per bloccare gli acquisti multipli. E intanto nella grande rete dei biglietti che passando per Panama finisce a San Siro è rimasto solo il pesce-fan. E, forse, anche il Fisco che deve inseguire in diversi Paesi le società per l’Iva aggiuntiva.
Ticketbis — In merito alle accuse mosse dall’Antitrust sui biglietti dei concerti dei Coldplay, Ander Michelena, CEO e Fondatore di Ticketbis, piattaforma recentemente acquisita da StubHub (eBay Inc.), precisa che “a differenza di altre società e piattaforme di secondary ticketing che appartengono alla stessa azienda del primario – che a loro volta appartengono a grandi promotori ed organizzatori di eventi – Ticketbis non ha relazione alcuna con operatori del mercato primario, in questo caso concreto con TicketOne. Non esiste, dunque, la possibilità di aver ricevuto dall’azienda di ticketing una percentuale sul totale di biglietti messi in vendita prima, durante o dopo l’on sale. A questo proposito, Ticketbis e StubHub sono completamente favorevoli alla richiesta di una maggior trasparenza agli operatori del primary ticketing e appoggiano attivamente una legislazione per combattere l’utilizzo scorretto dei Bots (i software di cui sopra, ndr)”.
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