La notizia è notevole, e conferma quello che in molti, tra amanti e appassionati di musica indie e elettronica, sanno da un po’: la capitale italiana dell’elettronica – e non solo – è Torino. Club to Club, la rassegna musicale che ogni anno chiama in quella città i più importanti nomi della ricerca contemporanea, ospiterà quest’anno anche Thom Yorke e Nigel Godrich (lo storico producer dei Radiohead), che suoneranno il set di Tomorrow’s Modern Boxes, l’ultimo disco solista di Yorke.
E’ un disco di cui molto si parlò all’epoca dell’uscita, più per le modalità di rilascio (su Bittorrent e davvero in forma partecipata e low cost), che per i contenuti musicali, ma ci sono dentro almeno tre o quattro canzoni molto belle, ballate in cui la dimensione live e la macchina possono sposarsi (tipo Mother’s Lode o Truth Ray, Interference o Nose grows some), o almeno la sfida è questa. Yorke e Godrich, che io sappia, l’hanno suonato solo al Latitude Fest – un evento davvero speciale nel sud dell’Inghilterra, dove tra l’altro Thom ha duettato con Beth Gibbons e i Portishead cantando con loro la bellissima The Rip – e a Tokyo il giorno di Ferragosto. Ricreare live il senso di questa musica non è per niente privo di problemi, tutta synth, drum machine e upbeats, con Yorke che però si porta dietro anche gli strumenti (suona nei set sia la chitarra sia, a volte, un inconsueto basso). L’idea del frontman dei Radiohead è avvicinare il concetto di ballata più beatlesiana (alla Karma Police, per intenderci) con ciò che possono produrre compositivamente le macchine. Del resto, è l’idea di fondo su cui nasce il suo progetto laterale degli Atoms for Peace, con Flea, Joey Waronker e Mauro Refosco. Tra l’altro, è di questi giorno la foto di Thom e Jonny Greenwood agli Air studios di Londra con la Royal Philarmonic, direttore Robert Ziegler, forse a registrare parti del nuovo disco Radiohead, anche se non se ne ha alcuna conferma. Chissà che non ci sia qualche intersezione tra le nuove canzoni di Yorke (qualcuna magari la sentiremo a Torino) e le nuove canzoni di Greenwood. I Radiohead sono di fatto loro due.
A Torino, bisogna segnalarlo per capire la ricchezza di Club to Club, ci saranno anche altre chicche, il top di ciò che si sta suonando soprattutto a Londra (ma anche a Los Angeles). Ci saranno Four Tet e Jamie XX, entrambi con nuovi dischi, ci sarà Daniel Lopatin (aka Oneothrix Point Never), ci sarà Floating Point (tra lui e Kieran Hebden, praticamente, c’è la storicizzazione del Plastic, il leggendario club londinese di Shoreditch che quest’anno, dopo vent’anni, ha chiuso i battenti). Ci sarà, anche, un nome importantissimo della musica italiana, torinese-milanese-berlinese, Daniele Mana, aka Vaghe Stelle. Pari tra pari.
Insomma, tra il 4 e l’8 novembre prendetevi dei giorni e andate a Torino. Davvero.
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