Medium apre sul web un nuovo giornale di musica
Un’immagine da Medium, la piattaforma fondata da Evan Williams e Biz Stone, che ospiterà la nuova rivista musicale.
Proseguono gli esperimenti editoriali della piattaforma di blogging fondata da Evan Williams (Twitter). I primi articoli sono attesi per settembre. Tra i collaboratori, il critico rock Robert Christgau.
C’è ancora spazio nel 2014 per un nuovo giornale di musica? Nelle infinite praterie del web, evidentemente sì. A settembre la piattaforma Medium lancerà un suo magazine online in lingua inglese, curato da Jonathan Shecter (co-fondatore di The Source, storica rivista hip-hop), con i contribuiti di vari autori, tra cui il decano della critica rock statunitense Robert Christgau.
Del sito non si ancora quasi nulla: né il nome, né la data di prima pubblicazione, né il tipo di contenuti. Le scarse informazioni disponibili provengono da un articolo di Re/Code, che ne ha rivelato l’apertura. Ben nota è invece la strana natura della “casa editrice”: Medium è un servizio che permette di pubblicare testi su Internet, con particolare predilezione e predisposizione per quelli di lungo respiro, lanciato nel 2012 dai fondatori di Twitter Evan Williams e Biz Stone. Una piattaforma ibrida e atipica, dove chiunque può scrivere (e leggere) gratuitamente, ma su cui alcuni contenuti vengono commissionati e retribuiti.
Secondo Re/Code, da alcuni mesi Medium ha iniziato a investire in modo massiccio sulla produzione di articoli professionali, anche attraverso la creazione di nuove riviste “verticali”, specializzate in una singola area. In estate ha aperto Matter (“un giornale per la generazione che è cresciuta fregandosene dei giornali”, tra gli ultimi articoli ce n’è uno sul terremoto di L’Aquila ) e altre iniziative sono legate allo sport e alla tecnologia, spesso coinvolgendo giornalisti provenienti da media tradizionali.
Segnali di dinamismo che vanno in contrappunto con il sofferente panorama editoriale contemporaneo. Da un lato, c’è il progressivo prosciugarsi del bacino di lettori e delle risorse pubblicitarie delle riviste cartacee tradizionali (molte delle quali hanno chiuso o stanno chiudendo i battenti); dall’altro, lo sviluppo incontrollato dell’offerta online: ricca, vibrante, in tempo reale, ma anche bulimica e non ancora supportata da concreti modelli di business. A tutto ciò si aggiunge la concorrenza dei social network, che assorbono un’attenzione sempre crescente tra il pubblico, limitando spazio di manovra, autorevolezza e influenza dei giornali. In un simile contesto… come è possibile che qualcuno apra una nuova rivista “professionale”?
La risposta, o almeno una parte di essa, sta nel penultimo paragrafo dell’articolo di Re/Code. Medium può contare su 25 milioni di dollari di finanziamenti, una parte dei quali evidentemente può essere utilizzata in esperimenti editoriali che non richiedono un immediato profitto. E che addirittura provano a farsi beffe della dura legge dell’informazione online: “ non si va a caccia di traffico o visitatori, ma di coinvolgimento, quantificato nel tempo trascorso dai lettori sul sito”.
“Ci sono appassionati di musica che hanno ancora il desiderio di esplorare ciò che amano”, dice un ottimista Shecter. “Vogliono leggere e parlare di musica. Noi li scoveremo”. Sarà interessante vedere non solo in che forma si materializzerà il nuovo giornale, ma anche quale sarà la sua presa effettiva su un pubblico sempre più sfuggente, frammentato, sottoposto a un continuo bombardamento mediatico.
Forse proprio gli eccessi di questo bombardamento potrebbero spingere davvero gli appassionati a cercare percorsi alternativi, più ragionati, basati su un numero ridotto di articoli lunghi, che garantiscano però un livello di qualità/utilità superiore alla media. Di certo è bizzarro – nonché indicativo della complessa e imprevedibile epoca in cui viviamo, in cui si plasma il nuovo sistema dei media – che questa formula, sperimentata anche da Pitchfork con il suo trimestrale cartaceo Review , venga proposta da un servizio creato dagli stessi architetti della moderna comunicazione in 140 caratteri.
(Luca Castelli)
Un’immagine da Medium, la piattaforma fondata da Evan Williams e Biz Stone, che ospiterà la nuova rivista musicale.
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