Todd Terje: ‘It’s Album Time’ (2014 – Infectious)
#INDIEBEATS “Ad un’attenta ricerca sonora e sperimentazione si accompagna una estrema ballabilità di ogni traccia: divertimento assicurato”
di Daniel Cordoni
il giudizio: 8/10
Genere: elettronica, space-disco, bossa nova.
Protagonisti: Terje Olsen, producer norvegese di fama ormai decennale.
Segni particolari: Todd Terje, ormai definito come “un terzo della trinità disco norvegese”, ci ha messo un po’ di anni per pubblicare il suo primo album in studio. Noto precedentemente per i suoi remix, ha pubblicato nel 2012 il suo primo EP (che è quasi del tutto inglobato nel suo ultimo lavoro), seguito l’anno successivo dai due singoli ‘Strandbar’ e ‘Spiral’. Sempre lo scorso anno ha scritto a quattro mani con Robbie Williams il noto singolo ‘Candy’ ed ha prodotto alcune tracce del quarto album dei Franz Ferdinand.
Ingredienti: pubblicare il primo LP dopo anni ed anni di esperienza nell’ambiente dona a questo ‘It’s Album Time’ un’arma aggiuntiva: il baffuto Terje ha infatti sviluppato una notevole elasticità nel cimentarsi tra generi, sonorità e cambi di ritmo. Il disco suona come la colonna sonora di un’epica e avvincente nottata di uno scandinavo in America Latina: una corsa senza fine.
Densità di qualità: il viaggio inizia sotto liquidi arpeggi, sontuose copie di accordi di pianoforte ed un monito che da lontano diventa eco, un auto-convincimento ad alta voce: è ora di fare sul serio. Nell’ora passata in compagnia di Todd emergono le due anime del norvegese: una più rilassata e distesa, dove dare libero sfogo alla schizofrenia con sghiribizzi e continue virate, ad esempio nelle due tracce che seguono l’aperura (l’inquietante melodia di ‘Leisure Suit Preben’ e la frizzantissima ‘Preben Goes To Acapulco’; nel trittico successivo emerge invece la polarità opposta, i ritmi accelerano e l’atmosfera si scalda, con una samba infernale e carnevalesca in ‘Svensk Sås’, seguita dall’incalzante ‘Strandbar’, per poi lanciarsi in una folle corsa verso l’orizzonte all’interno di un abitacolo con il piede a premere con tutto il suo peso sull’acceleratore nella spaziale ‘Delorean Dynamite’, una basso irrequieto che proietta e fa decollare l’ascoltatore. C’è anche un intimo spazio per un duetto con Brian Ferry che presta la sua voce nella cover di Robert Palmer, ricambiando il favore a Todd che l’aveva remixato in passato. Nella seconda metà la vena latina tende a svanire per lasciare spazio a brani più scuri e sognanti, nei quali ci si può perdere ed abbandonare al ritmo ed ‘Oh Joy’, nel suo crescendo futuristico, non può che ricordare l’ultima traccia di ‘Random Access Memories’ dei Daft Punk (‘Contact’), e costituirebbe il finale perfetto, ma in linea col suo atteggiamento dissacrante che non gli fa prendere se stesso troppo sul serio, sgancia l’ultima bomba e ci catapulta in pista per un ultimo ballo con quello che finora è il suo singolo di maggior successo: ‘Inspector Norse’. Ecco il dettaglio fondamentale, abbiamo dato forse per scontato che già lo sapeste, ma lo precisiamo in modo esplicito: ‘It’s Album Time’ è l’album elettronico che fino ad ora quest’anno meglio concilia qualità con divertimento. Ad un’attenta ricerca sonora e sperimentazione si accompagna una estrema ballabilità di ogni traccia. Insomma per i DJ-set estivi sarà obbligatorio prendere spunto da qui.
Velocità: altalenante, ma non in maniera negativa, rende al contrario l’ascolto più stimolante.
Il testo: “It’s album time” ribadisce il loop della traccia d’apertura nelle uniche parole pronunciate da Terje per tutta la durata del lavoro.
La dichiarazione: “la mia carriera è andata in discesa negli ultimi 7 anni, non sono più spaventato. E’ come una progressione naturale”.
Il sito: Toddterje.com
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