di Tommaso Weinstein INDIE-ROCK-IT
Se siete rimasi delusi dal nuovo singolo dei Black Keys, se avete nostalgia dei White Stripes e se non vi è bastato Gary Clark Jr, qui a Indie-Rock.it abbiamo il nome che fa per voi.
Si chiama Jordan Cook, anche se il mondo dello showbiz e i suoi fan, il cui numero è in costante espansione, lo conoscono come Reignwolf e viene da una cittadina dal nome quasi impronunciabile, Saskatoon, di una provincia dal nome veramente impronunciabile: Saskatchewan, Canada; la sua città adottiva è però Seattle e Dio abbia in gloria le strade di questa città per tutto quello che hanno dato alla musica.
E’ qui che il nostro arriva nel 2012 si fa conoscere e soprattutto fa conoscere la sua musica, probabilmente il miglior esempio emergente di blues-rock che ci sia in circolazione. I soli due singoli ad oggi pubblicati si intitolano ‘In The Dark’ e ‘Are You Satisfied’ (a fondo pagina li potete ascoltare direttamente via Spotify) e sono un assaggio di cosa ancora oggi si possa fare con una chitarra e le sue distorsioni, avendo presente i maestri del passato e del presente e contemporaneamente ampliando gli orizzonti creativi. E’ la furia a colpire al primo ascolto, la violenza struggente che investe orecchie non più abituate a tanto fragore; quando il blues incontra il rock e non c’è elettronica, tastiera che tenga, si crea un contatto diretto e puro senza alcun filtro tra chi suona e chi ascolta. I riferimenti sono ovviamente gli Zeppelin attualizzati secondo quanto fatto da Jack White e dai Black Keys ma con un’anima differente, più profonda, per cui forse il parallelo migliore è quello con un altro matto delle sei corde, irlandese, quello che quando a Hendrix chiedevano cosa si provasse a essere il miglior chitarrista del mondo rispondeva: “E io cosa ne so? Chiedetelo a Rory Gallagher”.
La sua attività live è intensissima, partirà a breve in tour come supporter dei Black Sabbath e poi in giro per tanti festival. Se scorrete il lunghissimo elenco di concerti previsti nel suo tour vedrete che farà a giugno tappa in Italia, con Ozzy e compagnia e coi Black Label Society. Tutti questi concerti hanno il solo inconveniente di rendere ancora incerta la data del nuovo album, su cui testate prestigiose come Rolling Stone e Spin già scommettono come debutto dell’anno. Se però avete l’occasione di vederlo non perdetelo, perchè se non sono bastate le poche parole di questo pezzo abbiamo linkato un’esibizione graffiante e incisiva, per convincervi definitivamente. Che poi magari l’album dei Black Keys sarà una bomba, ma intanto…di Tommaso Weinstein
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