Cosa hanno in comune Morrissey, Sven-Göran Eriksson, Alex Ferguson, Courtney Love e Alan McGee? Tutti hanno appena pubblicato, o stanno per pubblicare, un’autobiografia nel Regno Unito. Quella dell’ex-manager degli Oasis si intitola ‘Creation Stories: Riots, Raves and Running a Label’.
McGee ne ha parlato in un’intervista ‘promozionale’ al Guardian, rivelando alcuni particolari di sé e della propria vita contenuti nel libro: la sua infanzia condita di pestaggi, la sua dipendenza dalle droghe, il suo rapporto con le band con cui ha lavorato, l’appoggio che la musica indie inglese diede all’elezione di Tony Blair, e persino l’incontro con un UFO.
“La prima volta che ho preso l’ecstasy è stata la prima volta che mi sono sentito emotivamente completo”, dice Alan, che ha vissuto con la sua etichetta gli anni della celeberrima MadChester. Sarebbe stato Shaun Ryder degli Happy Mondays colui che gli avrebbe fornito le migliori pasticche assunte nella propria vita.
Alan ammette di essere un grande “creatore di miti”: per esempio, l’espressione circa la musica dei Jesus And Mary Chian “This is truly art as terrorism” fu una delle cause di veri e propri atti di devastazione durante un loro concerto all’Electric Ballroom di Londra nel 1985. McGee ammette di aver esagerato spesso con le parole, ma precisa con un certo orgoglio quasi tutte le sue affermazioni si sono poi realizzate. Diceva sempre che prima o poi avrebbe gestito il più grande gruppo rock del mondo, e finì per ‘guidare’ gli Oasis a metà anni ’90.
Non solo i Gallagher: McGee è capitato sempre con band dai comportamenti non propriamente clericali, i Mary Chain, i My Bloody Valentine, gli House Of Love, i Primal Scream, i Libertines. Secondo l’ex-boss della Creation sarebbero proprio questi ultimi i più terribili e incontrollabili tra tutti coloro che, come capo dell’etichetta o come manager, ha avuto occasione di dirigere.
indie-rock.it
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