DISCHI BELLISSIMI TUTTI OVVIAMENTE DI GENERE DIVERSO…..PERCHE’ NON SI VENDONO PIU’ DISCHI MI CHIEDO…..MAH!
(BILL CALLAHAN)
Alcune info da wiki e sul lo-fi che forse non tutti sanno cosa e’.
Bill Callahan, conosciuto anche con lo pseudonimo di Smog (Silver Spring, 3 giugno 1966), è un cantautore e musicista statunitense.
È considerato tra i principali esponenti del cantautorato lo-fi degli anni novanta e duemila, le sue composizioni sono spesso intrise di malinconia, fatalismo ed un forte senso di angoscia nella tradizione di artisti del passato come Nick Drake o Daniel Johnston
ha iniziato la sua carriera con l’autoproduzione di cassette a bassa qualità con lo pseudonimo di (Smog) pubblicate tra il 1988 ed il 1990. Ha pubblicato il suo primo album non autoprodotto nel 1990, Sewn to the Sky per la Disaster. Quando poi il fenomeno Lo-fi è esploso, attorno ai primi anni ’90, Callahan ha firmato un contratto con l’etichetta Drag City. Da allora le sue produzioni hanno visto un aumento di qualità, di attenzione per i dettagli, e un progressivo allontanamento dal sound lo-fi degli inizi, in favore di una maggiore ricerca sonora. Di questo periodo sono i suoi principali capolavori: Forgotten Foundation (1992), Julius Caesar (1993) e Wild Love (1995).
L’ultimo disco a nome Smog è A River Ain’t Too Much to Love del 2005 che vede la presenza di Jim White dei Dirty Three alla batteria.
Nel 2007 abbandona lo pseudonimo di “Smog” per usare il suo vero nome. Escono in successione prima Woke on a Whaleheart, prodotto da Neil Hagerty, nel 2007, Sometimes I Wish We Were an Eagle nel 2009, Apocalypse nel 2011 e Dream River nel 2013.
Discografia
Album
1990 – Sewn to the Sky
1992 – Forgotten Foundation
1993 – Julius Caesar
1995 – Wild Love
1996 – The Doctor Came at Dawn
1997 – Red Apple Falls
1999 – Knock Knock
2000 – Dongs of Sevotion
2001 – Rain on Lens
2003 – Supper
2005 – A River Ain’t Too Much to Love
Ep
1991 – Floating
1994 – Burning Kingdome
1996 – Kicking a Couple Around
2000 – Strayed
2000 – Neath the Puke Tree
2006 – Rock Bottom Riser
Raccolte
2002 – Accomulation: None (rarità e remix)
come Bill Callahan
2007 – Woke on a Whaleheart
2009 – Sometimes I Wish We Were an Eagle
2011 – Apocalypse
2013 – Dream River
Il lo-fi o low -fi
Con il termine bassa fedeltà (o anche Lo-Fi, contrazione del termine in lingua inglese low fidelity) si indica un tipo di produzione musicale povera rispetto agli standard usuali (high fidelity) e realizzata utilizzando una strumentazione non particolarmente eccelsa ed elaborata nella fase di registrazione, sia per carenza di mezzi e di risorse adeguate, ma anche per scelta consapevole e volontaria.
Tra la fine degli anni ottanta ed i primi anni novanta, il termine venne utilizzato non solo per descrivere la qualità delle registrazioni ma anche per indicare un vero e proprio sottogenere musicale dell’indie rock, spesso associato anche ad una certa attitudine fai-da-te (dall’inglese do-it-yourself) rispetto all’approccio verso l'(auto)produzione musicale. Ciò avvenne anche grazie allo sviluppo tecnologico nell’ambito degli strumenti di registrazione professionali che rese disponibili serie di apparecchiature a 4-tracce analogiche capaci di registrare su normali musicassette (anziché su nastri a bobina) come, ad esempio, il Portastudio della Tascam.
Tra i primi artisti che si cimentarono in questo tipo di registrazioni si possono annoverare Daniel Johnston, i neozelandesi Tall Dwarfs e i Beat Happening di Calvin Johnson che fecero da apripista a tutta una serie di musicisti che, nei successivi anni novanta, godettero di un maggiore seguito commerciale, tra cui Beck, Lou Barlow, Will Oldham, Guided by Voices, Vic Chesnutt, Sparklehorse, Liz Phair, Bill Callahan, Mountain Goats, Eels, Wavves, Sebadoh o Pavement.
In ambito di musica elettronica il concetto di Lo-Fi può anche riferirsi a musica creata con sintetizzatori analogici o con vecchi computer 8-bit.
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