La musica ai tempi di internet riserva sempre sorprese. Non solo in termini polemici (il caso Thom Yorke versus Spotify), ma anche costruttivi se è vero, secondo i dati diffusi in Norvegia dalla IFPI, la Federazione internazionale dei discografici, che lo streaming, l’ascolto della musica digitale on line, vale il 66 per cento del mercato discografico attuale. Un modo per frenare la pirateria? Sembra di sì, anche se continuano a spuntare casi singolari e a volte un po’ misteriosi. Ultimo in ordine di tempo è quello che ha riguardato il nuovo disco dei Prefab Sprout, linkato in rete e poi improvvisamente scomparso nel nulla. Chi si ricorda dei “germogli prefabbricati”? Negli anni 80 hanno guadagnato più attestati di stima che successi in classifica. Seppur otto album siano entrati nella top 40 UK, il massimo ottenuto è un singolo al settimo posto, The King of Rock ‘n’ Roll, e un Best of, A Life of Surprises al terzo. Il leader, Paddy McAloon, è da più parti considerato come uno dei più importanti compositori della sua epoca. Paul McCartney gli confessò che avrebbe voluto scrivere When Love Breaks Down. Tom Smith degli Editors ha inciso una cover di Bonny.
Questi i fatti: l’8 giugno scorso sulla piattaforma Soundcloud sono state linkate, da un sedicente Icimusic, dieci canzoni, immediatamente riferibili per voce e stile a Paddy McAloon. Si tratta di brani inediti con tanto di titoli. È un fake? È un depistaggio? Chi è davvero costui? E come è venuto in possesso del disco? In ventiquattro ore succede ti tutto. La comunità dei fan del gruppo non è vasta come quella degli U2 o di Bruce Springsteen, dei Nirvana o dei Radiohead, ma sa il fatto suo. Sono gli stessi fan (ce ne sono tantissimi in Italia) che rimasti scottati da Steve McQueen, il capolavoro del 1985 (una sorta di Santo Graal del pop), vagano alla ricerca di qualcosa che suoni allo stesso modo, non importa se in altri brani degli stessi Sprout o attraverso una miriade di gruppi che si sono avvicinati a quel disco di culto (Deacon Blue e Danny Wilson, tra gli altri).
Ecco perché, in men che non si dica, è scoppiato un fan firestorm, simile ai flash storm estivi: improvvise tempeste di fulmini, pioggia e grandine che in questo caso si traducono con messaggi a raffica dei fan impazziti sui gruppi Facebook legati alla band, su blog (anche di mensili famosi come Mojo), su pagine non ufficiali. E forum.
Chi ha la fortuna di saperlo subito scarica quello che può o lo linka a sua volta sui social network. Tutti si chiedono di cosa si tratta. Che si tratti di qualcosa di importante tutti ne hanno la certezza. Sarà falso, sarà vero? Alla fine i brani vengono oscurati dalla piattaforma e tutto sembra ritornare alla calma. Intanto fioccano ipotesi e qualche certezza.
Verrebbe attribuito un nome (anzi due) al disco: The Devil Came A Calling, in un primo momento, mentre Crimson/Red sembrerebbe il titolo definitivo. Ci sarebbe anche una data di pubblicazione ufficiale, il 7 ottobre prossimo. E poi, lo ha prodotto Thomas Dolby? Ma le conferme, quelle che contano, ancora non ci sono. McAloon ha più volte detto che non ha una patente di guida né naviga in rete. Non ha un profilo Facebook né un sito ufficiale. E dalla sua residenza di Durham in Inghilterra, dove vive con la moglie e tre giovani figlie, nulla si sa. L’artista lotta contro notevoli problemi di salute (quasi cieco e sordo). Le sue ultime immagini lo ritraggono con una barba bianca lunghissima e folta che lo invecchia più del dovuto (ha compiuto il 7 giugno 56 anni). Ma com’è questo “prossimo” disco dei Prefab Sprout? Abbiamo avuto modo di ascoltarlo.
The Best Jewel Thief in The World: l’intro, l’enfasi, il brano in sé, basterebbero questi indizi per considerarlo come il potenziale singolo. Pennate ritmiche di chitarra acustica su tappetti di sintetizzatori con la voce che si muove con la stessa urgenza dei vecchi tempi.
The List of Impossibile Things: c’è un verso che da solo commuove: «guarda cosa pensa l’uomo cieco/le espressioni astratte che lui canta».
Adolescence: synth in primo piano, percussioni elettroniche che incalzano, una chitarra elettrica che disegna un assolo dai contorni effettati e celestiali. La voce inconfondibile si esprime ad alti livelli sulle ali della storia d’amore per eccellenza: Romeo e Giulietta e di un’adolescenza rosso cremisi, da fuochi d’artificio nella testa.
Grief Built The Taj Mahal: momento più rilassato, quasi ascetico. Una chitarra mute segna il tempo. Un’altra ne sottolinea i passaggi melodici. È un crescendo che lodevolmente implode.
The Devil Came A Calling: incedere country & western, atmosfere minacciose e la storia di come un diavolo possa corrompere l’arte e l’artista. O farsi semplicemente fonte di ispirazione.
Billy: armonie gioiose, accordi di settima maggiore che fanno sobbalzare il cuore. Armonica e chitarra, spruzzate di synth. Sembra ieri.
The Dreamer: un altro brano d’atmosfera, forse il punto debole di tutto il disco. Sullo sfondo percussioni démodé. Sarebbe bastato solo il piano.
The Songs of Danny Galway: è il brano in 6/8 dedicato a Jimmy Webb. La passione e la voce di un passato che ritorna sempre.
The Old Magician: un mid tempo (sembra Paul McCartney, in voce e composizione). Il brano è segnato da una chitarra acustica in bella evidenza. La voce va dal falsetto al registro medio-basso con eleganza e portamento.
Mysterious: ancora una gemma. L’armonica in evidenza, l’organo soave e i rim shot alla batteria sollevano la leggerezza del cantato come la brezza a primavera.
Più concreto e essenziale dei dischi precedenti il nuovo lavoro si contraddistingue ancora una volta per la magnifica vocalità di McAloon. Abbiamo fatto ipotesi e ci siamo attenuti all’ascolto dei dieci inediti brani. Il beneficio del dubbio è d’obbligo da tanti punti di vista, ben sapendo che lo stesso autore tempo fa dichiarò al Telegraph: «Ho una fortissima urgenza creativa con cui combatto. Il desiderio di scrivere canzoni è molto più forte di quello di registrarle su disco. Per certi versi è una strategia sensata quella di lasciare che le cose giacciano per un lungo inverno anche se adesso ho una montagna di cianfrusaglie e di musica. Mi sento un po’ come un personaggio dei racconti di Edgar Allan Poe, seppellito sotto un’infinità di dischi – se ne conterebbero almeno una dozzina, ndr». Le sue lettere mai spedite hanno la forma di dischi mai registrati che di quando in quando possono apparire e forse scomparire per sempre. L’ultimo disco ufficiale, Let’s Change The World With Music, in realtà era stato registrato nel 1992. Dissidi con la Sony lo avevano tanto indispettito che la pubblicazione fu rimandata solo di 17 anni! Paddy Joe: prigioniero del passato (come cantava in A Prisoner of the Past) o semplicemente di un sogno.
Aggiornamento 2 agosto:
Il nuovo disco dei Prefab Sprout? Adesso è ufficiale. Dalla pagina di Facebook nuova di zecca si legge che verrà pubblicato il 7 ottobre prossimo e si chiamerà Crimson/Red. Il singolo scelto è The Best Jewel Thief In The World .
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