Un disco che scorre veloce, leggero, ma non banale. Grande prova di crescita secondo myword.it
Ce lo ricordiamo ancora quando la sua voce in falsetto ci è entrata nelle orecchie sulle note di Grace Kelly. Era il 2006, e Mika, visino pulito, ricciolini, un profilo da bravo ragazzo, condito però da quella velatissima ambiguità, faceva la sua prima comparsa sulla scena musicale con l’album Life In A Cartoon Motion, portando una carica di positività e spensieratezza contagiose.
Oggi Michael Holbrook Penniman Jr., questo il suo vero nome, torna con il suo terzo lavoro in studio, The Origin Of Love (Island). A distanza di 6 anni dall’esordio, l’artista anglo-libanese, non ha perso la vitalità che lo ha contraddistinto e che è diventata una marca del suo stile. Nelle nuove canzoni però emerge anche una maggiore maturità che fa guadagnare al disco sfumature diverse, a volte davvero sorprendenti.
Si comincia da Origin Of Love, un pezzo delizioso, che cattura da subito. La musica c’è, ma resta in secondo piano, come un semplice accompagnamento: vera protagonista è la voce, quella di Mika, davvero inconfondibile, che qui gioca con un coro a creare effetti polifonici. Spiazzanti e geniali gli inserti in latino.
Poi si passa a Lola, un pezzo funky molto orecchiabile. Anche in questo caso è difficile non lasciarsi prendere dal ritmo. Verso sonorità più disco si muove Stardust, che si avvale della collaborazione del duo di cugini Benny-Alessandro Benassi, italianissimi dj amati anche da Madonna.
Make you happy è invece uno dei pezzi di assestamento nell’album: mentre il ritornello non è altro che una robotica ripetizione del titolo, il brano si mantiene in equilibrio fra dance e r’n’b. Anche Underwater costituisce uno dei momenti di pausa del disco, una ballata malinconica. Intensa la voce di Mika.Si ricomincia però a ballare in Overrated, dove a farla da padrone è il falsetto, usato con grande abilità, mentre Kids propone un sound piuttosto soffuso.
L’anima più giocosa di Mika riesplode con Love When I’m Drunk, forse il pezzo che più di tutti richiama i successi precedenti.
Step With Me è una delicata ballata d’amore, senza però prevedibili strascichi melensi.Per Popular Song, colorato duetto con Priscilla Renea, l’artista attinge a sonorità british.
Arriva poi il turno della giocosa e solare Emily, versione in inglese di Elle me dit, rilasciata in Francia già nel luglio 2011 (e nel cui video compare anche Fanny Ardant).
Emergono richiami ai Coldplay in Heroes, un brano maestoso, emozionante, ancora una volta un lento, e un’altra prova del talento sfaccettato di Mika, che in questo brano riesce a mostrare il suo lato più profondo.
Celebrate, primo singolo estratto, vede la partecipazione di Pharrell Williams ed è un vero e proprio invito al ballo.
In chiusura, una versione alternativa di Make You Happy (Miami Edit): solo a tratti accennate le percussioni, la canzone si avvolge lentamente nelle spirali sonore degli archi.
The Origin Of Love è un disco che scorre veloce, leggero, ma non banale. Grande prova di crescita e graditissimo ritorno per un artista che sta dimostrando di possedere una spiccata identità e notevoli qualità artistiche.
Un disco che ha il sapore di una fresca giornata di primavera.
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