Dopo una serata come quella di ieri sera difficile trovare le parole giuste che non siano gia’ state dette dopo la reunion di quel dicembre 2007.
Ho invidiato da morire chi era presente alla o2 Arena di Londra quella sera, dopo il rinvio causa frattura al dito della mano di Jimmy Page (cosa di non poco conto direi) . Ci provai in ogni modo: telefono, amici, lotteria, concorso di un quotidiano , ma nulla. 20 milioni di richieste per soli 18mila biglietti.
Devo anche dire pero’ ,che piuttosto che starsene in piccionaia a 200 metri di distanza (la location e’ immensa , ho visto a febbraio 2011 i Roxy Music al completo )la proiezione cinematografica cosi’ ben realizzata ha fatto vivere all’intera sala dove mi trovavo momenti veramente adrenalinici, soprattutto dalla seconda canzone “ramble on” che ha scosso anima, mente e spirito di tutti. Con la “good times bad times ” iniziale diciamo cosi’ che la band ha riscaldato i “motori”.
Ma da “ramble on” via via fino a “trampled under foot” passando per “black dog” per arrivare ad una sequenza da urlo con “no quarter”, ” since i’ve been loving you”, dazed and confused” in formato direi psichedelico, “stairway to heaven” da pelle d’oca, poi saltando a “the song remains the same ” che si commenta solo dal titolo che si conclude con “misty mountain” e la favolosa e devastante “kashmir”.
Ma la scaletta e’ scontata per i piu’ appassionati. La conoscono da tempo immemore. Il film e’ molto ben girato, ottimo audio, bellissimi primi piani di Plant e i suoi boccoli ancora dorati, del pacatissimo ma precisissimo John Paul Jones al basso e keyboards (sembra facile ma alcune intro sfido chiunque ad eseguirle come ha fatto lui), Jason Bonham figlio del compianto Bonzo, che picchia come un fabbro sull’incudine e ha una velocita’ di gambe a grancassa, charleston e rullante che pare Usain Bolt olimpionico di atletica, potenza nei “bracci” (direbbe Abatantuono) da fare spavento a qualsiasi wrestler o peso massimo e poi degna citazione finale per Jimmy Page.
Dall’inizio alla fine del live act questo fenomeno, benedetto dal Cielo, pare aver venduto l’anima al diavolo, di aver avuto un dialogo serrato , un transfer con le sue chitarre che cambiavano ad ogni canzone. Questo dialogo si e’ poi piano piano trasformato a volte in linguacce, a volte in baci, per arrivare alla fine ad una sorta di rapporto pluriorgasmico con tanto di sudore , di “bava alla bocca”.
Mai visto pizzicare la chitarra, anzi le chitarre cosi’ e cosi’ da vicino, questo il bello del film in contemporanea in tutto il mondo e solo per un giorno.
Pareva di stare sul palco con la band del Dirigibile, in sala inizialmente un silenzio meditativo poi da meta’ concerto reazioni da stadio con urla e applausi ma solo civilmente a fine brano.
E alla fine sulle note dei bis “whole lotta love” e “rock and roll” il delirio , la commozione hanno preso il sopravvento.
Grandissimo concerto (meglio di quello che fu quasi mezzo secolo fa al Madison Square Garden di N.Y.), grande resa audiovisiva, grande emozione.
Fenomeni ancora oggi, peccato Plant non voglia proseguire ma rimanere al folk rock con la Krauss e la Band of Joy .Page pare invece gia’ alle prese con un album solista e con un tour per il 2013.
In ogni caso lunga vita ai Led Zeppelin, long life to rock and roll.
ps emozionante il saluto e la commozione di Jason Bonham all’uscita dal palco.
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