Indiscutibilmente l’italo -scozzese di “these streets” le doti le ha e le ha confermate col suo secondo album un po’ reggae, un po’ country rock, un po’ blues. Con la sua voce roca aiutata da fiumi di alcool svolge il suo compitino senza degnare particolarmente il pubblico. Suona e canta bene, ha studiato la scaletta a doc con tutto il secondo album o quasi nella prima parte ad eccezione di “Johnny don’t be hasty” , cito a memoria e nella seconda i suoi grandi successi.
Bravo chitarrista , ricordo che fu il piu’ giovane invitato alla reunion dei LedZep alla o2 Arena di Londra in onore della scomparsa di Ertogan patron della Atlantic.
Credo pero’ debba mangiare dell’altra chianina a chili e deve fare meno il presuntuoso.E anche dialogare col pubblico che ha pagato 25 euro piu’ diritti a biglietto.
Nonche’ aumentare il repertorio con altri album “centrati” ,poi potra’ dirsi arrivato, forse.
La strada e’ ancora lunga caro Paolino lo scozzesino e bevi di meno che ti fa male.
Buon concerto alla fine, in una bella e suggestiva cornice d’epoca non esageratamente affollato (forse 1000 max 1500 persone).
Era giusto andarci visto che la location era a solo mezz’ora di moto da casa.
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