“Il Decreto legge 95, la cosiddetta “spending review”, inaspettatamente prevede la soppressione dell’Istituto centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi. Questa disposizione, come il resto dei provvedimenti che contiene la manovra di “revisione della spesa pubblica”, non è stata minimamente preceduta da alcuna informazione e confronto con le parti sociali, con i rappresentanti dei lavoratori.
Non si comprendono né la logica di risparmio né le motivazioni effettive del questo provvedimento. L’istituto centrale per i beni Sonori e Audiovisivi, ex Discoteca di stato, è stato creato nel 2007 con il compito di conservare, tutelare, trasmettere adeguatamente la documentazione sonora e audiovisiva che si raccoglie dal 1928, e che costituisce la nostra memoria storica orale. Il trasferimento di risorse, funzioni, lavoratori presso
“la competente Direzione generale del Ministero per i beni e attività culturali, riduce le competenze tecnico-scientifiche a procedure amministrative, negando l’identità storica e l’obiettivo culturale di conservazione e testimonianza che hanno reso questo Istituto un punto di riferimento esclusivo anche a livello internazionale. FP CGIL, CISL FP e UIL PA insieme ai lavoratori vogliono conoscere, la vera ragione di questo provvedimento e chiedono una riconsiderazione della decisione di soppressione di questo Istituto tanto prestigioso”. Così in una nota Cgil, CIsl, UIl.
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