Ce lo dicono l’Epica e anche le cronache finanziarie, le acque elleniche sono spesso tempestose, mica solo spiagge per turisti. Forse è per questo che Vinicio si aggrappa saldo alla centenaria tradizione rebetica. Quasi un blues del mediterraneo, che canta di donne, di malavita, di solitudine
Naviga che ti rinaviga, alla fine ci è arrivato. Un anno dopo aver salpato in quel mastodontico viaggio nelle letterature marine che era Marinai, Profeti e Balene (Warner, 2012) Vinicio Capossela fa scalo sulle coste greche. Certo, vicino a quel doppio disco titanic(o), il nuovo Rebetiko Gymnastas pare una scialuppa, veloce e leggero come una gitarella a remi: ma ci imbarchiamo comunque e volentieri, chè dopo 365 giorni di traversata oceanica si rischia la nausea. E poi perché, ce lo dicono l’Epica e anche le cronache finanziarie, le acque elleniche sono spesso tempestose, mica solo spiagge per turisti. Forse è per questo che Vinicio si aggrappa saldo alla centenaria tradizione rebetica che – per chi non avesse il piacere – è quasi un blues del mediterraneo e canta di donne, di malavita, di solitudine: ascoltare Rebetiko Mou per credere.
Agli studi Sierra di Atene, dove i soliti Pagani e Ribot insieme a un manipolo di (ehm..) “navigati” musici locali, tra i quali spiccano almeno il celebre rebete Monolis Pappos e la cantante Kaiti Ntali, accompagnano il Capitano alla riscoperta di brani tradizionali e non. Gimnastika traccia un‘improbabile linea retta con la Russia dissidente di Vladimir Vysostky, Las canciones de las simples cosas ora parla italiano ma guarda dritto al Sudamerica. E, come la sua protagonista, anche il tema diMisirlou viene rapito per essere restituito indietro alla sua terra d’origine – altrochè surf, altrochè Pulp Fiction!
Il resto è tutto repertorio caposelliano doc, dall’antica Scivola vai via all’ecuadorena Signora Luna, riscoperto a suon di bouzuki e baglamas. E se Contratto per Karelias era già un falso d’autore al momento dell’uscita, anche gli altri titoli non sembrano subire grande stravolgimenti, segno che il rebetiko è da sempre presente nelle corde del cantautore di Hannover. Uscirsene allo scoperto proprio adesso è un gesto d’onore, come quello di chi viene a saldare un vecchio debito dopo che tutti l’hanno dimenticato.
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