“È arrivato per me il momento di onorare nel giusto modo Quadrophenia con un accurato lavoro di restauro che ben presenta l’impatto che il surround sound (allora quadrifonia) avrebbe potuto avere sulla musica, di rimasterizzazione dei missaggi della vecchia versione in vinile e di scegliere e ripulire i demo originali. Ho cercato anche di spiegare come è nata la necessità di fare luce sulle origini di Quadrophenia e come fu ispirata dai miei eventi personali accaduti nel 1970 e nel 1971, proprio nel momento in cui mi accingevo a scrivere le prime note e le liriche di alcune delle canzoni che sarebbero poi state nella versione finale del disco”.
Con queste parole, Pete Townshend ha cercato di spiegare il mix di emozioni provate nel rimettere mano ai master originali di uno dei massimi capolavori della musica degli anni Settanta, un album in grado di spiegare meglio di mille trattati di sociologia temi come la furia e la disillusione giovanile che, oggi come allora, sono così presenti in quella parte di popolazione. Un’opera che, proprio per la sua attualità, non ha perso un briciolo della propria forza e che include alcune delle più ispirate e personali composizioni dello stesso Townshend. In realtà tutta la band regalò una delle sue performance migliori di sempre, concludendo forse il ciclo di album più importanti della propria storia: dopo la pubblicazione di Who’s Next, il chitarrista ricominciò a pensare ad un altro concept sullo stile diTommy, questa volta basato però sull’adolescenza di un giovane Mod che, senza bisogno di troppe elucubrazioni mentali, si intuì immediatamente essere lo stesso autore.
Se l’album e la storia del Mod Jimmy sono noti da quarant’anni, interessantissime sono invece tutte le novità della ristampa: oltre al commento canzone per canzone di Townshend, che racconta anche la genesi di ogni demo e il diario originale delle registrazioni in studio, il cofanetto presenta anche un libro di cento pagine contenente memorabilia di ogni genere mai pubblicate, la perfetta replica del 7’’ originale di 5.15/Water ed un dvd con otto canzoni dell’album remissate con Surround Sound. Proprio quest’ultima resta forse la maggior sorpresa del cofanetto, ancor più delle venticinque tracce aggiunte alle diciassette originali: se infatti i demo regalano più di un’emozione e permettono di capire la genesi del disco, ma sostanzialmente non aggiungono niente di nuovo a livello sonoro, ascoltare I Am The Sea, Dr Jimmy, ma soprattutto Love Reign Over Me in 5.1 è un’esperienza che ha dell’incredibile. Di fronte ad opere di questo genere dovrebbero abbattersi quelle barriere che continuano a far sì un album rock non possa essere considerato cultura a tutti gli effetti, alla stregua di un classico della letteratura o di un dipinto di Van Gogh. Perché ciò avvenga, però, non sarà sufficiente una semplice ristampa.
myword.it
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