Arriva un punto nella carriera di una band dove si deve, volente o nolente, fare il punto della situazione.
Molto spesso questo coincide con Greatest Hits: questo è il caso dei Kaiser Chiefs, che con Souvenir: The Singles 2004–2012 archiviano i loro primi otto anni di carriera.
Come da copione, nel calderone ci finisce qualche inedito, giusto per insaporire un po’ il tutto (e togliere il sapore di minestra riscaldata): Listen To Your Head sta in mezzo ai successi del gruppo di Leeds proprio per questo motivo.
Stesa, come da copione, su un materasso di elettronica anni ’80 e caricata di una ritmica incisiva vicina alla dance, la canzone non è però il classico compitino da raccolta: mette infatti da parte, per una volta, il lato nervosetto e spaccone del sound del gruppo, concentrandosi su quello lievemente più oscuro, pur senza tralasciare la sensibilità pop (in questo senso alcune avvisaglie erano arrivate anche dagli ultimi lavori dei Kaiser Chiefs, The Future Is Medieval / Start The Revolution Without Me).
Il ritornello è infatti accattivante e la voce di Ricky Wilson si apre in maniera insolita mentre predica un razionalismo emotivo dal sapore amaro (come facilmente intuibile, predica di ascoltare la testa e non il cuore).
È proprio questo quello che colpisce di Listen To Your Head, oltre ad un assolo in salsa electro da non buttare via: il livello di disillusione e pessimismo di una band divenuta famosa per la sua attitudine “cazzara”, da interpretare forse come una maturazione sonora e personale del gruppo.
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