C’è chi la ricorda solo per il suo sodalizio artistico con Damien Rice, chi non ha per nulla presente il suo nome e chi invece segue maniacalmente la sua carriera da solista: il destino di Lisa Hannigan sembra quello di dover correre in salita, alla ricerca di una notorietà universale che a livello tecnico/artistico certo sarebbe meritata. Invece lei percorre la sua strada senza mai guardarsi attorno, sempre concentrata più sul frutto della propria creatività che sulla considerazione tributata dagli altri.
La separazione (artistica, s’intende, perché il legame era quello) dal cantautore irlandese è stata turbolenta quanto ai rapporti personali e certo ha segnato un notevole salto in basso per Lisa limitatamente alla posizione sul mercato discografico.
La talentuosa ragazza ha capacità vocali che s’impongono immediatamente, ed infatti una certa fetta del successo di Damien Rice non può negarsi che sia collegata alla stupenda armonia che si era creata fra le due anime artistiche, ma oltre all’ugola c’è anche il talento di una cantautrice ricercatissima, raffinata e quasi ostinatamente di nicchia.
A giudicare dal primo album da solista (“Sea sew”, 2008) e dalla gran parte dei brani del secondo, “Passenger”, si intravede quasi una scelta precisa di trincerarsi dietro canzoni di impatto non immediato, sempre acclamate dalla critica e da qualche cerchia di appassionati ma mai in grado di bucare i media ed arrivare a tutti.
Per quella strana ironia che ha ogni tanto la sorte, ora invece ce la ritroviamo nelle orecchie continuamente e per di più la maggior diffusione arriva dal mezzo più nazionalpopolare, la tv.
Merito (o colpa, se preferite) di Sky, che ha scelto l’allegra “What’ll I do” per fare da sottofondo allo spot di una sua iniziativa e ha gettato così le basi per una espansione della notorietà del brano fino a renderlo programmato quasi come una hit da classifica.
La canzone rappresenta il secondo singolo estratto da “Passenger” e, seppur con un certo ritardo, riesce grazie alle circostanze anzidette ad ottenere anche da noi un successo popolare come mai era stato per le precedenti canzoni di Lisa Hannigan.
Strani i percorsi che hanno portato a tutto ciò, più che ortodossa invece l’impostazione della canzone, fatta di quel misto di malinconia e spensieratezza che sarebbe un ossimoro ma che in fin dei conti è la matrice perenne della musica di questa cantautrice. MUSICSITE
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