–A pochi mesi di distanza dall’ Ep Il pianto esce La strage di Cupido, il loro primo full lenght album, che consolida l’animo decadente ed aggressivo del giovane trio toscano
L’album concretizza un’ulteriore passo in avanti nella costruzione di una autentica personalità musicale, sempre più nella direzione di un aggressiva melodia, di una dolce malinconia.
L’ascolto inizia con La strage di Cupido, che ci introduce dolcemente nel mood dei Blind Fool Love con una chitarra classica dalle sonorità barocche, una delle numerose conferme dell’amore del trio toscano per la musica secentesca. Lentamente si aggiungono gli archi, poi i soliti tappeti di grosse chitarre distorte, per giungere al culmine con un’inattesa apertura dalle tinte solari che, permettetemi l’esagerazione, riecheggia vagamente le canzoni che si cantano in chiesa la domenica mattina, anche se in questo caso si tratta di una chiesa rigorosamente pagana ed esoterica. Ballo a ritmo nucleare ipotizza un futuro catastrofico nel quale faremo balli in maschera, ma rigorosamente a gas. Il brano si distingue per il piacevole accento metal, che con la durata di soli tre minuti rappresenta un potente singolo, ballabilissimo in qualche discoteca rock. Come eri un tempo invece è melodica sempre venata da perlacee tristezze. Si tratta di una riflessione sull’anoressia, in cui la solitudine, intesa come un’immancabile compagna nella vita di tutti e la nostalgia, pietanza dolce amara che attrae e spaventa, sono i sentimenti predominanti. Tommaso Sabatini (cantante e chitarrista) in questo brano, come nel resto del disco, non abbandona il piacevole vizio rock dell’assolo, ormai una rarità introvabile nello scenario attuale.
Trovo nelle canzoni aggiunte all’Ep il pianto un certo miglioramento in fase compositiva, complice il fatto che anche la loro giovanissima età (ventuno anni in media) sta velocemente salpando verso i lidi della maturità intellettuale. Potrete giudicare voi stessi un’eventuale progressione nelle loro capacità ascoltando Vampiro, il singolo che ha dato loro il primo successo sul web e Ballata a ritmo nucleare o La strage di Cupido, ultime nate in casa BFL. La strizzata d’occhio ad un certo genere di matrice twilightiana è evidente in tutta l’estetica della band, tuttavia credo ci sia un lieve allontanamento dai clichè vampireschi, anche se la sostanza dei testi rimane simile: frasi come “Quello che rimane è solo solitudine” o “Solo nei sogni c’è il sereno” ne sono chiara testimonianza. D’altra parte è proprio questo decadentismo un po’ dark-emo-gothic, molto presente nella moda adolescenziale di questi ultimi anni, il leitmotiv che tiene assieme questo combinazione di suoni e generi così diversi. I BFL riescono tuttavia ad uscire dalla mediocrità imperante in questo settore, potendo contare su una certa preparazione tecnica e proponendo assoli, chitarre metal, screaming, melodie accattivanti e cantabilissime. Quello che invece non capisco, a volte, è il senso dei testi: nel surrealismo e vaghezza delle immagini evocate si perdono il senso generale e il contenuto, lasciando in piedi solo un vuoto involucro esteriore. Sarebbe opportuno quindi un piccolo passo indietro, puntando a raggiungere mete meno ambiziose. Ad esempio potrebbero raccontare storie di vita vissuta, quotidiana e semplice, poiché non è detto che la qualità debba stare nella complessità, al contrario, De Andrè ci ha insegnato che le vicende apparentemente umili e semplici possono essere raccontate toccando alte vette poetiche. Al di là di questi comprensibilissimi difetti i BFL si confermano una band di buon livello, che riesce ad essere oscura, malinconica, aggressiva ma melodica. E quando adorneranno i loro spartiti di parole di ugual livello, saranno pronti a calcare qualche importante palcoscenico.
Tracklist
01. La Strage Di Cupido
02. Natura Morta
03. Com’eri Un Tempo
04. Il Pianto (Madrigale)
05. Ballo A Ritmo Nucleare
06. Saranno Giorni
07. La Ballata Della Farfalla Melitaea
08. Vampiro
09. La Canzone della Guerra (Ninna Nanna)
10. I Viali Di Inverno
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