Google si lancia nella musica online
(con un occhio anche ai film sul cellulare)
L’annuncio a San Francisco. Servizio in versione beta. Per l’iTunes di Apple arriva un nuovo concorrente
MILANO – Google si prepara a lanciare «Google Music», il nuovo servizio di musica digitale – inizialmente in versione sperimentale («beta») e accessibile solo su invito – che consentirà agli utenti di scaricare la propria musica online, organizzarla sotto forma di libreria per ascoltarla in seguito «dappertutto», secondo quanto comunicato dall’azienda, anche senza connessione web: sui cellulari e tablet che funzionano con il sistema operativo Android, oltreché sui pc. Concepito come una sorta di iTunes (il servizio di musica digitale di Apple), ma «cloud based», ovvero che funziona come un hard drive remoto e non come quello di iTunes che permette di scaricare a pagamento sul proprio pc i file musicali.
CONFERENZA A SAN FRANCISCO – Il servizio è al momento gratuito ed è stato sperimentato internamente dal colosso, che l’ha presentato al pubblico nel corso dell’annuale conferenza degli sviluppatori, a San Francisco. In attesa dell’accordo con le quattro maggiori etichette discografiche, con cui Google è in trattativa, il servizio è disponibile lanciato in «versione beta», ovvero sperimentale. La stessa strategia fu adottata da Amazon.com, uno dei maggiori siti di vendite online, nel lancio del suo servizio di musica. «Stiamo per presentare una versione beta del nuovo servizio di musica che permetterà agli utenti si creare una collezione con la propria musica attraverso l’account sul server di Google», ha detto Zahavah Levine, uno degli executive del motore di ricerca.
GUERRA PER LE NOTE DIGITALI – Su Google Music sarà così possibile ascoltare la musica in streaming, non essendoci ancora accordi con la major musicali. Gli abbonati non saranno quindi in grado di scaricare i brani, ma solo di ascoltarla a volontà: così facendo il colosso di Mountain View vuole presentarsi come un caposaldo della lotta alla pirateria, ma si tratterebbe di un primo passo verso un servizio più ambizioso, che dovrebbe iniziare una volta ottenute le licenze della case discografiche. Il servizio cloud di Amazon, che come Google non possiede al momento le licenze delle major, permette invece ai suoi abbonati di mettere musica in una sorta di «armadio elettronico». La Apple, infine, ha negoziati in corso con le major per essere in grado di offrire in futuro un ancora più ambizioso servizio di musica online, mantenendo la posizione attuale di leader del mercato della musica distribuita per via elettronica.
VENTIMILA CANZONI – Il servizio permetterà di creare playlist personalizzate (secondo alcune fonti si potrà scegliere fino a 20.000 canzoni), offrirà informazioni sui brani e la musica sarà disponibile anche quando non si ha una connessione Internet disponibile. In un video di dimostrazione, uno dei responsabili del nuovo servizio, ha insistito sul fatto che la musica sarà molto più facile da gestire, anche grazie alle playlist automatiche che si formano da sole in base alle richieste dell’utente.
I FILM SUL CELLULARE – Il colosso di Mountain View ha anche annunciato il suo nuovo servizio di noleggio film, sempre destinato ai terminali Android. Migliaia di film saranno disponibili, a partire da 1,99 dollari, sull’Android Market, il negozio digitale del gruppo. Un nuovo sistema operativo Android, battezzato ‘Ice Cream Sandwich’ è inoltre allo studio. La conferenza ha attirato circa 5mila programmatori, ognuno dei quali ha ricevuto un tablet della Samsung, il Galaxy 10.1. Ma l’impatto della riunione è stato meno forte del previsto, oscurato in parte dall’acquisto di Skype da parte della Microsoft.
corriere.it
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