Qualche indizio: Tennent’s, Auchentoshan e Rennie Mackintosh. Non vi viene in mente nulla? Allora continuiamo: è la terza città più grande del Regno Unito, dopo Londra e Birmingham e ha dato i natali a personaggi come i fratelli Young (poi emigrati in Australia), a Mark Knopfler, ai Simple Minds e a Donovan (ben presto trasferitosi in Irlanda), per non parlare di uno dei migliori compositori di musica per film degli ultimi decenni, ossia Patrick Doyle (di cui va ricordato senz’ombra di dubbio il lavoro con Kenneth Branagh per il suo ciclo di film shakespeariani).
Stiamo parlando di Glasgow, capitale economica della Scozia sorta lungo le rive del Clyde, è sede della quarta più antica università della Gran Bretagna, la University of Glasgow, che fu fondata nel 1451. Ma oltre questo è anche una città profondamente intrisa di storia, di tradizione e di musica. Sarà l’ovattata quiete della necropoli che domina solitaria la città dall’alto, giusto sopra la cattedrale di San Mungo, sarà la vivacità delle vie del centro, la maestosità di Geroge Square o la tranquillità del Kelvingroove Park, ma tutti a Glasgow sembrano essere un po’ musicisti.
Un certo fermento sotterraneo aveva già iniziato a scuotere la città negli anni Ottanta quando gruppi come i Texas, i Primal Scream, i Vaselines e i Del Amitri (dalla cui ceneri è oggi nata la carriera solista di Justin Currie) muovevano in primi passi per conquistarsi la propria fetta di successo. Ma del resto questi nomi sono solo la punta dell’iceberg, una piccola parte di una scena variegata e composita, che negli anni ha acquisito sfumature diverse, dal pop al post rock, dalla musica tradizionale a quella più strettamente commerciale.
Negli anni Novanta sono arrivati gli Arab Strap, uno dei tanti progetti del barbuto Aidan Moffat, e le sperimentazioni distorte dei Mogway (usciti quest’anno con il loro ottavo album Harcore Will Never Die, But You Will), per non parlare degli ancora acerbi Travis, che sarebbero poi esplosi nel 2001 con il successo internazionale di The Invisible Band. Nel 2004 è stata invece la volta dei Franz Ferdinand, che con il loro omonimo album, acclamato unanimamente da pubblico e critica, hanno scalato le classifiche di mezzo mondo.
Ma il vero boom, quello che lascia a bocca aperta, è arrivato al culmine negli ultimi anni, in cui Glasgow e dintorni hanno sfornato veri e propri fenomeni da classifica. Vedi ad esempio Paolo Nutini, nato in un paese a pochi chilometri da Glasgow, o Amy MacDonald, che ha saputo degnamente tener testa alle sue rivali londinesi con il tormentone This Is The Life. E che dire dei Fratellis, che con il loro album d’esordio Costello Music (Fallout 2006) si sono piazzati direttamente al 2° posto della UK Chart? O ancora i solari Belle & Sebastian, da poco usciti con un nuovo lavoro. Ci sono poi i Glasvegas con la loro malinconia, che ben si addice a una grigia giornata scozzese, o i Biffy Clyro, che hanno spopolato su MTV grazie al fortunato singolo God and Satan.
Ce n’è un po’ per tutti i gusti in questo crogiolo di generi ed energie chiamato Glasgow, per non parlare della musica dal vivo nei pub, nelle arene della O2, o nel Clyde Auditorium (comunemente noto come Armadillo). Insomma, preparatevi a sentirne ancora delle belle a proposito della Glasgow Invasion!
delrock
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