Il 24 Maggio compie 70 anni e lo festeggia (come suo solito) con un lungo tour che tocca anche l’Alcatraz di Milano il 22 Giugno. Di recente Bob Dylan (pittore, attore, poeta) ha risposto di persona alle critiche dopo i suoi concerti in Cina.
Nessuno come lui si è accanito contro il suo mito, divertendosi a spiazzare pubblico e critica con scelte sorprendenti che vanno dalla svolta elettrica degli anni ’60 alla conversione al credo dei Cristiani Rinati, alla fine dei 70’s, fino al recente approdo agli spot pubblicitari ed al suo amore per il Natale.
Per non parlare del rapporto che ha con il suo repertorio, spesso rendendo indecifrabili i suoi classici dal vivo. Intanto il magazine Rolling Stone ha eletto Like a Rolling Stone la sua canzone migliore. Il 24 maggio è un giorno speciale perché compie 70 anni una delle più importanti figure nel campo musicale, in quello della cultura popolare e della letteratura. Buon compleanno a Robert Allen Zimmerman, meglio conosciuto come Bob Dylan, non solo immenso cantautore ma anche scrittore, poeta, pittore, attore. Un’attività instancabile che di recente lo ha portato per alcuni concerti in Cina, non senza polemiche. Pare che il governo cinese aveva richiesto una lista delle canzoni che avrebbe eseguito e le autorità hanno richiesto che non suonasse, tra le altre Blowin’ in the Wind. Pronta la risposta di Bob Dylan, che molto di rado concede interviste o lascia dichiarazioni, scrivendo sul suo sito ufficiale :”Se c’è stata qualche canzone o qualche verso di essa che hanno censurato, a me nessuno l’ha detto e ho suonato tutto quello che avevo voglia di suonare.”
Per la celebre rivista “Rolling Stone” è stata chiamata una giuria selezionata tra giornalisti, professori e musicisti, tra cui Mick Jagger e Keith Richards, per eleggere la sua migliore canzone ed ha vinto Like A Rolling Stone seguita da “A hard rain`s a-gonna fall”, “Tangled up in blue”, “Just like a woman” e “All along the watchtower”. Non a caso la maggior parte delle canzoni più conosciute di Dylan, risale agli anni ’60, quando l’artista si è posto come figura chiave del movement, il movimento di protesta americano.
L’autunno scorso è uscito The Original Mono Recordings un box contenente i suoi primi otto fondamentali album, da “Bob Dylan” del 62 a “John Wesley Harding” del ’67. Ma non è giusto confinare Bob Dylan solo ad icona imprescindibile dei 60’s. La nostra canzone preferita? quella “Blind Willie Mc Tell”, clamorosamente esclusa da “Infidels”, la più bella canzone scritta sul blues.
musicalnews
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