“Quando guardi la musica da stadio, la musica da stadio guarda dentro te”. Niente di meglio di questa frase condensa il giudizio sul nuovo disco dei Foo Fighters, Wasting Light: sì, perché l’album di 11 tracce è una mitraglia di iperrock da stadio, con l’uso di doppie voci e cori tipiche dei dischi live più che dei lavori in studio. Diversi, infatti, sono i brani che lasciano spazio a lunghi assolo di chitarra o di batteria per non lasciare inascoltate le skillz della band (o per nascondere crisi creative).
Il tocco del produttore di Nevermind Butch Ving avrebbe lasciato intendere un ritorno alle origini per Grohl, e qualcuno aveva anche sperato nel disco che i Nirvana avrebbero fatto se Kurt Cobain non fosse morto: non siamo proprio in quella dimensione, anzi siamo più vicini alle diffuse tendenze del rock-pop degli ultimi anni.
Un disco che non tradisce l’immagine del gruppo, sempre attento a non fare passi azzardati che lo avrebbero allontanato dal circuito mainstream. Tra tutti i brani spiccano I Should Have Known, dedicata al vecchio compagno Cobain e in cui presenzia al basso e alla fisarmonica anche Krist Novoselic, e il singolo Walk. Queste le uniche note tonanti che riecheggiano dal passato dei Nirvana e dei Foo Fighters, il resto è iperrock.
delrock
perfetto,convengo al 100% ,chi dice che il rock e’ morto? bah
guardate i 111 minuti di show al Letterman qui, chi non e’ convinto si convincera’
http://www.spin.com/articles/foo-fighters-channel-beatles-two-hour-set
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