È spuntata un po’ dal nulla Anna Calvi, salita alla ribalta internazionale in età – non ce ne voglia – matura, a 28 anni. Cosa abbia fatto in precedenza lo racconta in questa intervista a ‘Nme.com’, tra l’altro registrata presso l’Istituto Italiano di Cultura di Londra.
Anna racconta del padre italiano, grande appassionato di musica, e della sua collezione di dischi, grazie alla quale già in tenera età ha potuto entrare in contatto con artisti del calibro di Jimi Hendrix, Edith Piaf, Maria Callas, i Beatles e i Rolling Stones, ognuno dei quali ha avuto un ruolo importante nella sua formazione musicale.
Tra i contemporanei Anna cita esplicitamente Antony And The Johnsons, con i quali pare sentire una sorta di affinità artistica: “Mi piace molto ascoltare Edith Piaf o Nina Simone, perché riuscivano a mettere moltissima emozione nella loro musica, cosa molto rara da trovare ai giorni nostri. L’unico artista contemporaneo che può reggere il paragone è Antony: è quella sensazione di ‘arresa’ di fronte alla propria musica che amo particolarmente.”
La Calvi racconta anche di aver imbracciato una chitarra già ai 8 anni, ma di aver cominciato a cantare solo da 5: “Pensavo che potesse essere bellissimo per una persona timida e riservata come me, potersi esprimere con la propria voce. Ho ascoltato molto Maria Callas e Nina Simone, e ho cercato di capire in che modo riuscissero a cantare i quel modo, e col tempo sono riuscita a ‘trovare’ la mia voce.”
Anna, in ogni caso, si sente soprattutto una chitarrista e un autrice: “Mi piace molto di più raccontare storie attraverso la musica che attraverso i testi. Vedo le canzoni come dei piccoli film, e quello che non si dice o non si suona è altrettanto importante. È bello lasciare qualcosa di non detto.”
Anna sarà a breve per la prima volta in tour in Italia: sabato 9 aprile al Locomotiv di Bologna, domenica 10 al Bronson di Ravenna (nuova location) e lunedì 11 al Circolo degli Artisti di Roma.
indie rock
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