La Steve Gang pubblica il primo cd
Si chiama solo “Steve Gang†e contiene dieci canzoni con una particolarità : che suonano ci sono solo una chitarra, un basso e una batteria. Stefano Colliselli chitarra e voce, Luciano Franchini basso e voci e Bruce Turri batteria e voci, lo hanno voluto così l’album d’esordio della Steve Gang. Niente orpelli computerizzati, niente suoni “freddi†e manipolazioni al banco di registrazione. Classica formazione rock, dunque. Di tempo ne è passato moltissimo da quando Stefano Colliselli prese le prime lezioni di chitarra blues e jazz da Piero Messina. Poi gli anni Ottanta dei Black Hole e dei Dea Diva, della Tc Band di Luca Olivieri e dei Back Stage negli anni Novanta, fino alla definitiva nascita, oltre quattordici anni fa, della Steve Gang con l’incontro dell’ormai amico fraterno Luciano Franchini. La Steve Gang a Verona e provincia negli anni si è ritagliata uno spazio importante come cover band. Lo stile chitarristico di Steve Colliselli è di quelli che spazia dal rock al blues senza difficoltà alcuna, non disdegnando i grandi rocker italiani come Vasco Rossi, Ligabue e Lucio Battisti per ampliare un repertorio già di per sé molto vasto. Adesso il salto definitivo con la pubblicazione del primo cd autoprodotto. “La prima cosa che teniamo a dire – affermano Stefano Colliselli e Luciano Franchini – è che tutto quello che si sente in questo disco lo abbiamo suonato nudo e crudo così come esce dalle casse dello stereo: una chitarra, un basso e una batteria. Più semplice di cosìâ€. Ed in effetti l’impatto con il suono è di quelli che lasciano piacevolmente sorpresi. In quanto alla scelta di cantare in italiano Steve Colliselli dice che “sarebbe stato troppo scontato cantare in inglese. Con il rischio di essere un disco tra i tanti. L’italiano è difficile da abbinare al rock. Ne siamo sempre stati consapevoli. Noi ci abbiamo provato con testi semplici, che parlano di storie di tutti i giorniâ€. Inoltre, l’atmosfera del disco è tipicamente “liveâ€, e le registrazioni presso gli studi “Sotto il mare†e “Antica sartoria†lo testimoniano ampiamente: il trio “picchia†forte quando serve e i passaggi melodici, quasi da atmosfera in sottofondo, riempiono tra un cantato e l’altro nelle dieci tracce del cd. Le strutture delle canzoni sono semplici, e per questo “abbiamo voluto rimanere essenziali – continua Luciano Franchini, il bassista -. Sono molto orecchiabili, già al primo ascoltoâ€. Colpisce subito “Il sognoâ€, dove nel testo ci ha messo mano Vittorio Policante, amico di vecchia data della band. “La canzone parla di cosa si prova a guidare un auto da rally e di quanti pensieri ci possono venire ascoltando il rumore di un motore e dei suoni che arrivano da fuori – prosegue Steve -. Ecco perché i suoni di questa canzone sono molto ruvidiâ€. “Guardati†parla della fine di un amico che ha incontrato la droga e non è riuscito a venirne fuori, al punto di morirne. E poi ci sono le canzoni d’amore. Qui la scelta della band è quella “… di parlare d’amore anche in senso positivo. È un momento bello della nostra vita. Ecco perché bisogna viverlo anche in maniera positiva: senza nostalgie o rimorsiâ€. Dal punto di vista tecnico i ragazzi della Steve Gang dimostrano di possedere il pieno controllo degli strumenti. Le chitarre di Steve accompagnano bene la struttura delle canzoni, ma sono “taglienti†in alcuni assoli ben strutturati, dove l’anima rock si sente tutta. Il basso di Luciano Franchini è sempre preciso e profondo, con la batteria di Bruce Turri impressiona per cambi di ritmo e potenza. Bella la grafica della copertina curata da Marco Hrabar.
Luca Sguazzardo
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5 users responded in this post
Amico Buzz: sempre presente!
Grazie,
Luca
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AH AH 🙂
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OSSIGNORE,LUCA CHE SUCCEDE, QUA UNA CERTA LUCIA SI PRENDE GIOCO DI TE 🙂 ROCK ON E W LA STEVE GANG!
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Buzz questa sera la metto a posto io! 😉
Luca
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in che posto? 🙂 ah ah ah ah ah ah ah ah ah
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