Several Shades Of Why
J Mascis
Voto: 3 STELLE
Casa discografica: Sub Pop
Anno: 2011
L’inquieto J Mascis non sa dove riparare il suo rock stranito dopo la storica esperienza Dinosaur Jr. Ha fondato i Fog ma l’esperienza sembra chiusa, più di recente ha pubblicato con gli Sweet Apple ma anche quel progetto pare non troppo soddisfacente. Allora tenta da solo e per mettersi ancora più alla prova, e sorprendere chi è in ascolto, lo fa come non avresti detto: senza le macchie e la ruggine che hanno reso famose le sue canzoni, con una chitarra acustica e un’idea personale di folk moderno.
Le sirene commerciali avvisano che è il primo album di questo genere dell’ex dinosauro, ma non è precisamente così. Mascis cominciò a suonare storto e acustico già nel 1993, una sera al CBGB’s, e qualche anno fa quei nastri sono finiti su un CD della Rhino; per tacere di quell’altro altro live acustico del 1996, Martin + Me (dove Martin stava per la marca della chitarra e non per un partner in scena).
E’ il primo album “solo” e acustico in studio, mettiamola così. Con canzoni delicate ma non troppo, accattivanti senza furbizie/compiacimento, e la sottile inquietudine che procurano il graffio della voce e gli arrangiamenti mai del tutto ordinati, sempre con ombre a velare i pensieri. Qualcuno ha tirato in ballo Nick Drake, altri David Crosby e i californiani: tutto vero ma niente di specifico, solo suggestioni probabilmente inevitabili per chi vuole affrontare oggi, mille e mille esempi dopo, la battutissima strada della canzone d’autore.
Mascis non è solo, ha chiamato a suonare (in casa, ai Bisquitten Studios di Amherst, Massachusetts) una brigata di bei minori: Kurt Vile, Sophie Trudeau (A Silver Mount Zion), Kurt Fedora, Kevin Drew (Broken Social Scene), Ben Bridwell (Band of Horses), Pall Jenkins (Black Heart Procession), Matt Valentine (The Golden Road), Suzanne Thorpe (Wounded Knees). E’ un buon disco, gradevole e non troppo comodo. J può benissimo seguitare per questa via, ricordando quanto gli sono venute bene Listen To Me, Is It Done o la minimale Too Deep.
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