Blurry Blue Mountain
Giant Sand
Voto: 3 STELLE
Casa discografica: Fire/Goodfellas
Anno: 2010
Dal dizionario 24.000 dischi
Giant Sand
“Così incerta, vaga, lunatica, la musica dei Giant Sand fatica a definirsi come ‘rock’. Il rock è omeopatico, prende il ritmo vitale della nostra epoca e lo sottolinea, lo esalta, lo asseconda per la sua violenta terapia. I suoni in erosione di Howe Gelb sono allopatici, lavorano per contrasto. La pulsazione è rallentata, la vita corre come dietro a uno schermo, più lenta, incerta.” Scrivevo così dell’ultimo Giant Sand, Pro-visions, 2008, ma sono parole che starebbero bene anche addosso a questo nuovo album – una visione sfocata, come vuole il titolo, “tra la messa in chiaro cristallina del tran tran quotidiano e il lusso di un dolce sonno strano”.
Howie Gelb ha un fuoco che lo inquieta dentro, sempre smanioso per cose da fare, da dire, da progettare, anche se poi i dischi ogni tanto gli vengono così, incerti e sul punto di disfarsi, come inventati sul momento. Le due cose sono paradossalmente collegate; sono così intensi i carichi di lavoro che lui e i musicisti crollano letteralmente dal sonno alla fine della giornata e, quando si svegliano, faticano a uscire da quello stato di stordita incoscienza che tutti conosciamo. Quest’album sfrutta quel magico stato, lo esalta, cerca di trasformarlo in musica: “quel luogo tra il sonno e la veglia, quello stretto scorcio di esistenza dove c’è tutto un mondo che la maggior parte di noi supera in fretta. Questo disco ha le sue ferme radici lì”. Ecco allora tutta una serie di canzoni strascicate, vaghe, con la bocca impastata – da Leonard Cohen fumato, da Tom Waits al tredicesimo bourbon: No Tellin’, Chunk Of Coal, Erosion, The Last One. Ogni tanto la chitarra esce alla luce del giorno, strappa, graffia; sono rockabilly pervertiti, blues rumorosi, accessi Nick Cave-iani come Brand New Swamp Thing, Thin Line Man, Better Than Me.
Più bello il paesaggio raccontato del viaggio in musica, va detto. Ma Gelb ha sempre un suo fascino, e presto tornerà a trovarci con altre storie.
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