National Ransom
Elvis Costello
Voto: 4 stelle
Casa discografica: Ear Music
Anno: 2010
Dal dizionario 24.000 dischi
Elvis Costello
Che Costello volete? Ce n’è tutta una serie in questo disco millegusti, da quello asprigno e very Attractions dell’attacco (“una canzone per tempi di bancarotta, nel caso”) a quello patetico di Jimmie Standing In The Rain (“le disavventure di un cantante cowboy che si esibisce nelle sale da ballo del Nord Inghilterra nel 1937”), dall’Elvis vampiro che con grazia salta alla giugulare (Five Small Words, The Spell That You Cast) al menestrello meditabondo che arpeggia Bullets For The New-Born King nell’incantevole paesaggio di soli chitarra e contrabbasso acustici, fino alla smaccata Dylaneria (ma che finezza!) di Dr. Watson, I Presume. Se ne scegliete solo uno tenetevi forte, perché “il vero Elvis” ama cambiare, volteggiare, gettarsi in picchiata; per cui vi consiglio il contrario, prendeteli tutti e accettate questo vecchio gentiluomo sui generis per quello che è, un cocciuto visionario, un geniale farneticatore, un salmone che ogni anno, alla vecchia maniera, risale la corrente della musica per deporre le sue uova sonore dove e come gli pare.
Prodotto da T Bone Burnett in soli undici giorni di vampata creativa, il disco coinvolge amici musicisti vecchi e nuovi, tutti i membri degli Imposters, quelli dei Sugarcanes più ospiti come Marc Ribot, Buddy Miller e il redivivo Leon Russell, che mette anche la firma in un brano, My Lovely Jezebel. “Sono tutte canzoni ambientate in specifici luoghi e tempi,” consiglia il maestro “ma sarei lieto se chi ascolta le immaginasse come meglio gli aggrada.” Lo faremo, certo, anche se abbiamo capito che Elvis abita sempre più a fatica questa nostra epoca; e mai come in questo album lunghi viaggi a ritroso nel tempo, la sala da ballo del 1937 che dicevamo, “un rock alla maniera del 1921” e il ricordo di una seduta spiritica all’indomani della prima guerra mondiale (You Hung The Moon), per stabilire un contatto con un soldato giustiziato per diserzione.
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Potrebbe essere istruttivo leggere gli album dell’anno di NME dal 74 ad oggi…
1974 Pretzel Logic / Steely Dan
1975 Blood on the tracks / Bob Dylan
1976 Desire / Bob Dylan
1977 Heroes / David Bowie
1978 Darkness on the edge of town / Bruce Springsteen
1979 Fear of Music / Talking Heads
1980 Closer / Joy Division
1981 Nightclubbing / Grace Jones
1982 Midnight Love / Marvin Gaye
1983 Punch the clock / Elvis Costello
1984 The Poet II / Bobby Womack
1985 Rain Dogs / Tom Waits
1986 Parade / Prince and the Revolution
1987 Yo! Bum Rush The Show / Public Enemy
1988 It takes a nation of millions to hold us back / Public Enemy
1989 3 Feet High And Rising / De La Soul
1990 Pills’N’Thrills And Bellyaches / Happy Mondays
1991 Nevermind / Nirvana
1992 Copper Blue / Sugar
1993 Debut / Bjork
1994 Definitely Maybe / Oasis
1995 Maxinquaye / Tricky
1996 Odelay / Beck
1997 Ladies And Gentlemen We Are Floating In Space / Spiritualized
1998 Deserter’s Songs / Mercury Rev
1999 The Soft Bulletin / The Flaming Lips
2000 Rater R / Queens of the Stone Age
2001 Is this it? / The Strokes
2002 A rush of blood to the head / Coldplay
2003 Elephant / The White Stripes
2004 Franz Ferdinand / Franz Ferdinand
2005 Silent Alarm / Bloc Party
2006 Whatever People Say I Am That’s What I’m Not / Arctic Monkeys
2007 Myth of the near future / Klaxons
2008 Oracular Spectacular / MGMT
2009 Primary Colours / The Horrors
2010 Hidden / These New Puritans
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un post interessante
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grazie
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