da corriere.it
E provocazione fu! Grazie a chi ha commentato. Intanto facciamoci aiutare dalla Musica a superare certe divisioni. Perchè la Musica unisce! Eccome unisce; aldilà dei generi. Quanto contribuì la Musica Popolare a sciogliere il cuore dei bianchi accelerando i processi di integrazione sociale dei neri d’America? Sono convinto che la Musica andrebbe vista, spiegata nelle scuole pubbliche considerata, un alimento vibrante unico offerto però in milioni di forme, sapori e «valori nutrizionali» diversi. Dal tanto citato Ligeti dagli amanti della classica, passando per Elvis, Pat Metheny, Coldplay, Radiohead, U2, da Springsteen a Bjork, da Paolo Conte a Checco Zalone, dall’Heavy Metal al Tango, dalla Pizzica a Blues, dal Progressive al Jazz, dalla forma Canzone alla Sinfonia, il lavoro di chi suona e canta consiste nell’offrire a se stessi e al pubblico un prodotto sonoro che è sostanza vietate ritmica e vibrante capace di provocare modificazioni dello stato d’animo: gioia, malinconia, apatia, contemplazione, eccitazione.
MUSICA E PAROLE – Quando la Musica poi ingloba la parola, questa come un minuscolo pesce rosso in un vaso di vetro, diventa «grande» amplia magicamente il suo significato. La Musica tutta è una «Sostanza Stupefacente» ma pulita. Variamo rapporti e qualità tra melodia, armonia, ritmo e timbro e avremo ricette capaci di esaltare i nostri elementi motori, ossessivi, riflessivi, immaginativi. Alla mattina abbiamo bisogno di volontà ed energia? Su a manetta il volume. Dovremmo impegnarci a studiarne a fondo gli effetti, a conoscerne meglio i poteri. Non ho nostalgia degli anni ’70 ma penso che la mia generazione non si sia impegnata a sufficienza per trasferire parte di questi aspetti e relative motivazioni . Capisco chi critica il sistema scolastico musicale. Servirebbe più pedagogia artistica, andare oltre l’ossessione per la meccanica ripetizione dei gesti, motivare, spiegare la nostra storia e gli elementi di relazione tra sensibilità individuale e suono, la vera sostanza del linguaggio, della comunicazione sonora. Quello che provo a fare nella mia struttura. Campare di musica è un privilegio e non disprezzo certo chi fa pubblicità , è un mestiere a parte, difficile, forse anche per questo non ho mai prodotto ne sigle ne Jungle. Considero questo periodo davvero eccezionale. Nonostante la confusione e un certo assopimento generale, non è in crisi la Musica, è in crisi l’industria, specie quella della duplicazione di massa fine a se stessa. E’ positivo che ci sia tanta gente che suona e canta, meno che le radio abbassino il livello della qualità , anche se ci sono eccezioni tipo «Raitune». Campare di Musica è difficile, più che mai servirebbe rigore. Abbiamo molto da imparare dall’ambito Classico e Jazz. La Musica non nasce per essere registrata. Si rappresenta nella sua integrità quando è suonata, come si dice, «dal vivo». Più il rapporto tra musicista e pubblico è ravvicinato più avviene un vero transfert di valori. Nei megaconcerti (quando non sono spettacoli multimediali) si vive poco la proposta artistica originaria, di qualsiasi genere si tratti. A quando piccole cuffie personali anziché impianti enormi? si ridurrebbe l’inquinamento acustico. E poi, insisto, tornare al piccolo, al rapporto ravvicinato farà crescere nei ragazzi anche il senso della differenza tra ciò che è eccellenza e ciò che è dilettantismo. Quando hai davanti orecchie e occhi che ti guardano non ci sono trucchi che tengano. Auspico l’eliminazione di orpelli, se non arrivano incentivi, una tassazione meno asfissiante. E’ aumentata la quantità ? Diamo valore alla qualità ! Perchè il Cd contenente i brani di un musicista come Franco D’Andrea e quello di un compositore come Franco Battiato, o una produzione mondiale di Zucchero, deve costare più o meno come il Cd di un gruppo emergente? Buona Musica a tutti.
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