Dopo essere stato scaricato dai Black Sabbath, sono in pochi a credere nella possibilità di rivederlo in attività . Troppo i problemi di salute, legati all’abuso di droghe e alcool, inoltre la critica non gli riconosce nessun tipo di talento artistico, bocciando anche la sua voce sgraziata e afona. Desta quindi non poco stupore, quando con il supporto di una piccola casa discografica, Ozzy Osbourne assembla una formazione di assi e debutta con una propria band.
OZZY OSBOURNE’S BLIZZARD OF OZZ: Ozzy Osbourne’s Blizzard Of Ozz
Casa discografica: Jet
Anno: 1980
Raccolta: No
La sorpresa è generale, l’album di esordio è un concentrato di heavy metal moderno nei suoni, ma ancorato negli anni settanta come stile compositivo. Merito soprattutto del talento dell’americano Randy Rhoads, un autentico asso della chitarra, ma anche di Don Airey (tastiere), Bob Daisley (basso) e Lee Kerslake (batteria), tutti musicisti di provata esperienza. Persino la sua voce appare migliorata e canzoni come I Don’t Know, Cray Train, Suicide Solution, le cadenze gotiche di Mr. Crowley e la ballata Goodbye To Romance, conquistano classifiche, fan e persino la critica.
OZZY OSBOURNE: Diary Of A Madman
Casa discografica: Jet
Anno: 1981
Raccolta: No
Giocando sempre sul suo personaggio di orco dai connotati cinematografici, Ozzy Osbourne, sfodera un secondo lavoro, se possibile ancora più bello e completo dell’esordio, contrastando su tutti i fronti i suoi ex compagni, merito anche dell’abilità del produttore Max Norman. Heavy metal scintillante, illuminato dalle sciabolate e dagli assoli di Randy Rhoads e da refrain come calamite, ecco il segreto dell’ex macellaio di Birmingham, che conquista anche l’America ed infila una serie di classici come Over The Mountain, Flying High Again e gli arpeggi amari di You Can’t Kill Rock And Roll.
Talk Of The Devil
Casa discografica: Jet
Anno: 1982
Raccolta: No
2LP live
In uno spostamento aereo, il 19 marzo 1982, muore il chitarrista Randy Rhoads, talento straordinario e anti rockstar per eccellenza. L’emozione è enorme e Ozzy decide di completare il tour, ingaggiando il chitarrista dei Night Ranger, Brad Gillis. Viene proposto solo il repertorio dei Black Sabbath, che sfocia in questo ottimo doppio album, che in America esce come Speak Of The Devil. Completano il rinnovato gruppo Rudy Sarzo al basso e Tommy Aldridge alla batteria.
Bark At The Moon
Casa discografica: Epic
Anno: 1983
Raccolta: No
In copertina il licantropo Ozzy, ulula alla luna, quasi a festeggiare l’ennesimo successo. Il disco vola infatti nelle classifiche di mezzo mondo e offre il talento di un altro chitarrista stupefacente, il californiano Jack E. Lee, innamorato come il suo sfortunato predecessore, di tutti i grandi degli anni Settanta, da Jimi Hendrix a Jimmy Page. La title track, Rock’n’Roll Rebel, So Tired e Forever i nuovi brani da lasciare ai posteri.
delrock.it
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