E NON SONO IL SOLO……POI NON MI PIACE LEI NE’ LA SUA MUSICA,MA FORSE OGGI PER VENDERE DISCHI ……………..
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E’ nata Penelope, la figlia di Gianna
Alla Clinica Mangiagalli di Milano, è nata Penelope, la figlia della Nannini. La notizia della gravidanza aveva provocato un dibattito sul fatto di diventare madre a 54 anni
La copertina di Vanity Fair del 17 novembre
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Gianna Nannini ha smesso di leggere i giornali e guardare la tv, qualche mese fa. Ha spento la mente, aperto il cuore e pensato soltanto alla bambina che portava in grembo: un sogno rincorso da anni, il più grande della sua vita. E così, mentre fuori i media imbastivano un dibattito su quanto è conveniente, giusto, egoista e via dicendo, avere un figlio a 54 anni, la cantante coltivava il suo sogno, bello e impossibile fino a qualche anno fa, diventato di colpo reale con la nascita della piccola Penelope alla Clinica Mangiagalli di Milano. A rivelare la notizia, confermata dal sito della cantante, Sorrisi.com, il sito di Tv Sorrisi e Canzoni.
Il vento del destino le aveva sempre soffiato contro. Nel 2001, i 25 chilometri della marcia Perugia-Assisi le furono fatali: il nascituro aveva un mese di vita, ma non ci fu niente da fare. Stessa sorte un anno dopo, quando un faticoso viaggio in Svizzera spezzò la seconda gravidanza, stavolta di tre mesi e mezzo. Sembrava scritto che Gianna Nannini non potesse avere figli. «Dopo due aborti consecutivi, non ho più voluto riprovare» dichiarò. Sembrava un sogno destinato a tramontare, tra sofferenza e rimpianti. Lo aveva rivelato nelle pagine della sua autobiografia, lo aveva confessato in qualche intervista, lo aveva scritto implicitamente nei testi delle canzoni.
Poi il destino ha cambiato rotta. E oggi il sogno è diventato realtà . Ha combattuto, è nato e tramontato, ha concepito emozioni e abortito speranze. Questa bambina ha aspettato tanto e alla fine ce l’ha fatta. Con pazienza e tenacia. Con amore. Il nome è lo stesso di quella donna eroica che, vissuta nelle pagine dell’Odissea, ha atteso per venti lunghi anni il ritorno del marito. «Ti chiamerò Penelope – ha scritto Gianna Nannini nella lettera indirizzata alla figlia pubblicata su Vanity Fair del 17 novembre – perché mi hai aspettato tanto prima di nascere. Hai aspettato che fossi pronta. Per tre volte non lo sono stata, ma oggi lo sono. Tu, il più grande amore della mia vita, arrivi dopo il dolore profondo e lo shock. Ma ci ho creduto pienamente, e ho sentito la forza per riuscirci, e ti ho desiderata così tanto che oggi, mentre ti scrivo, ti ho dentro di me». «Ogni tanto penso a te, sposti tutti i miei confini. Amor, che bello darti al mondo»: sono i versi (che accompagnano la lettera) di Ogni Tanto, canzone dell’album Io e te – in uscita l’11 gennaio – che la Nannini ha registrato durante la gravidanza e dedicato all’imminente maternità . «Mi piace pensare», scrive ancora a Penelope, «che Io e te possa rimanere il mio inno all’amore, un amore grande che rivendichi il desiderio della donna e la sua libera scelta. All’improvviso tutti si sono dimenticati della libertà e del diritto che ha ciascuno di noi di fare quello che vuole, quando e con chi vuole». Un desiderio invincibile, sofferto, rincorso.
Un desiderio irresponsabile – ha sentenziato qualcuno – una scelta incosciente, ottusa, irrispettosa. Ma Gianna Nannini questo figlio l’ha voluto tantissimo. L’ha amato e immaginato, custodendone l’apparenza nel profondo del cuore. Sempre. Giorno dopo giorno, canzone dopo canzone. I testi parlano da soli. Basta ascoltarli meglio. «Prova a resistere – aveva pregato la Nannini – Siamo spiriti per una breve eternità … Maledetto Ciao»; E ancora: «A te che te ne vai e diventi un’ossessione». Basta allentare l’udito, e affinare il cuore: «Sei nell’anima e lì ti lascio per sempre, sei in ogni parte di me, ti sento scendere, fra respiro e battito».
La contrada dell’Oca ha esposto la bandiera con il fiocco rosa fuori dalla propria sede per festeggiare la nascita di Penelope. La rockstar è una contradaiola dell’Oca, ed è prassi a Siena festeggiare così le nascite all’interno delle contrade. L’Oca ha mandato a Gianna una coccarda della contrada e gli auguri, a nome della Società delle Donne e del Gruppo Anatroccoli, che riunisce i bambini. «Auguri da parte di tutti, la aspettiamo a Siena prima possibile», è stato il commento di Elena Pilli, presidente della Società delle Donne dell’Oca. «Auguri» si è invece limitato a dire il sindaco di Siena Maurizio Cenni, interpellato sull’argomento.
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