JP. Chrissie & The Fairground Boys
Voto: 3 stelle e mezzo
Casa discografica: Ear Music-Edel
Anno: 2010
L’amore ispira Chrissie Hynde, la stimola, la inebria, e da innamorata ha deciso di tornare a un disco dopo sette anni in compagnia del nuovo amato: un cantautore gallese abbastanza sconosciuto, JP Jones, con una fastidiosa omonimia con il tastierista dei Led Zeppelin e un trascurabile passato in una band chiamata Grace.
Chrissie è entusiasta e sproloquia che è l’album “più bello che abbia mai anche solo immaginato”. Ma no, figuriamoci, però è un buon disco, alla faccia delle radio che non lo trasmetteranno e della critica che lo snobberà come obsoleto, con l’accompagnamento essenziale di un quartetto rock (i Fairground Boys) e il gioco a incastro delle due voci: JP canta “come Leonard Cohen dopo un pacchetto di Gauloise” e lei rinfresca il suo timbro migliore, con quella naturale sfrontatezza, quella perversa innocenza che da trent’anni fa strage di cuori. Una variazione piacevole, insomma, al classico canone dei Pretenders.
L’album si chiama Fidelity! perchè JP e Chrissie hanno stretto il loro amore a Cuba e deciso che, se mai avessero avuto un figlio, lo avrebbero chiamato con quel nome, in onore di Castro. Ma è un’impresa difficile, anche più difficile di arrivare primi in classifica, se è vero che Chrissie veleggia ormai verso i sessanta e per la dinastia dovrà accontentarsi delle due figliole rock che ha già generato, con Ray Davies e Jim Kerr. JP in compenso ha 27 anni meno della fidanzata e anche questo sembra un problema, come canta con disarmante semplicità la prima canzone del disco, Perfect Lover: “Ho trovato il mio amore perfetto/ ma ha la metà dei miei anni/ e quando io ero già moglie lui imparava giusto a camminare./ Ho trovato il mio amore perfetto però devo voltar pagina/ ma lo voglio con me in cucina e con me sulla scena.”
Forse è anche questo che dà gusto all’album, l’intreccio insolito di desiderio e frustrazione, di voglia, gioia e rimpianti da parte di una donna che ha molto vissuto e amato e a un certo punto si accorge che la realtà è più forte dei suoi sogni, e deve rassegnarsi, con l’impressione che la vita le abbia dato tanto ma, perfidamente, non al momento giusto.
delrock
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