Midnight Talks
A Toys Orchestra
Voto: 4 stelle
Voto utenti: 4 stelle e mezzo
Casa discografica: Urtovox
Anno: 2010
Gli A Toys Orchestra (ragione sociale questa tra le più belle ed evocative nel panorama delle band nostrane), quartetto di Agropoli (Salerno), sono in giro da più di dieci anni, tre album alle spalle. La critica li ha sempre spinti abbastanza, e adesso, con questo quarto, che si profila come il loro lavoro più compiuto, sono pronti per il piccolo grande botto. Ne parlano bene tutti, di Midnight Talks, e non potrebbe essere diversamente. In Italia, oggi, fare indie (con le solite ascendenze e le solite fonti alle spalle, dalla classicità pop-rock beatlesiana in avanti e in giù) e cantarlo in inglese (con quel tipico sapore provincializzante dei modi italici, a cui i nostri non si sottraggono e che anzi mettono a tratti bene in evidenza, col risultato di giocarci e di piegare l’effetto collaterale ai propri fini – come si dice – espressivi) equivale ad andare in giro con la testa ficcata dentro un secchio: il rischio è di girare in tondo e di girare a vuoto, e di andare a sbattere (contro i tanti altri che si trovano nella stessa identica condizione).
Gli A Toys Orchestra saltano a piedi pari questa possibile impasse alla radice del loro fare musicale e si alzano una spanna sopra i colleghi di settore, forti di una scrittura attenta, felicemente melodica e di grande cantabilità , e di una esposizione robusta, servita da arrangiamenti semplici ed efficaci che tradiscono un lavoro a togliere. Inutile citare i singoli episodi di un disco che è tutto assieme una piccola grande lezione di stile e un prodotto di fiero artigianato musicale.
Quattordici brani e nessun riempitivo, né cali di tensione, passando in rassegna il pop-rock in tutte le sue declinazioni (e lambendo pure folk, western-blues e hard-rock) con strizzate d’occhio più o meno esplicite a Queen, Buckley figlio, Pink Floyd e Celentano. delrock
Related Articles
No user responded in this post
Leave A Reply